Visita al Museo Civico di Avellino

Al Primo Piano di Villa Amendola, situata a Rione Mazzini (Via Due Principati), dal gennaio 2014 è allestito il Museo Civico di Avellino dedicato alla storia della città capoluogo.

Propone un percorso espositivo nel quale hanno trovato sistemazione alcuni cimeli e documenti che ricostruiscono e raccontano la storia della città di Avellino, dalla sua elevazione a capoluogo di provincia fino ad oggi. Le sale sarebbero 5 ma gli spazi espositivi sono 7, più un piccolo ingresso.

All’arrivo a Villa Amendola, si entra dalla Biblioteca civica (che occupa il piano terra), qui si è accolti da un gentile impiegato che accompagna il visitatore, ma non da indicazioni sui cimeli, i reperti e i pochi dipinti. Dopo aver salito delle strette scale si accede al primo piano (c’è un ampio ascensore ma è fuori servizio) ove è allestito il museo.

L’ingresso è piccolo c’è una grande foto stampata su tela ritraente la famiglia Amendola ed una targa dedicata alla fondazione del museo, da qui si accede alla “prima sala”, vi una targa e una bella esposizione di piccole xilografie ritraenti scorci di Avellino sul finire del diciannovesimo secolo, stampate a Milano, in questa sala vi sono delle sedie di inizio novecento in stile rinascimentale, da qui si accede alla “terza sala”, che espone delle testimonianze e dei cimeli relativi alla città di Avellino nel periodo unitario e post unitario.

La “seconda sala” è collocata al lato sinistro e si accede dalla terza, questa ospita una raccolta di reperti che testimoniano il trasferimento del capoluogo del Principato Ultra da Montefusco ad Avellino (avvenuto l’8 agosto 1806 per volere di Gioacchino Murat), qui sono conservati anche delle testimonianze dei moti del 1848, oltre ad alcune riproduzioni fotografiche di ritratti antichi su tela.

La “quarta sala” (vi si accede dalla terza a lato destro), sarebbe la quadreria comunale, che espone solo 6 dipinti di autori sconosciuti alla Storia dell’Arte, ed esclusione di Alfonso Grassi (un bel interno con focolare) e un importante dipinto di fine ottocento a firma Vincenzo Volpe (paesaggio montano). In questa sala sono molto più interessanti gli elementi d’arredo in stile veneziano ed una vetrina con bei ventagli donati da Laura Giovannitti. Da qui si accede ad una saletta 1 che propone un bell’ingresso di inizio novecento.

Sempre dalla “quarta sala” si accede ad un’altra saletta 2 che espone alcuni arredi in stile veneziano ed una tela di Alfonso Grassi (un vecchio con pipa). La “quinta sala”, con belle capriate in legno (da sembrare una chiesa), propone un’esposizione iconografica e documentaria relativa all’Avellino dal dopoguerra fino ai giorni nostri, anche in questa sala ci sono delle riproduzioni fotografiche di alcuni ritratti su tela, in questa grande sala sono ospitati alcuni arredi del comune e una sala conferenze. Al secondo piano è in allestimento una mostra relativa alle esposizioni universali, oggi conosciute come “expo”, con foto ed articoli d’epoca. Il museo è aperto al pubblico da lunedì al sabato ore 8-14 e martedì e giovedì ore 16-18.

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