17 APR – “Nella camera buia che luce che c’è: è la frase chiave dell’album, un prologo e un epilogo, un ritratto dell’età dell’innocenza e, insieme, una dissociazione del presente”. Antonello Venditti parla del suo nuovo album di inediti, Tortuga, nome di un’isola, ma anche del bar di fronte al Giulio Cesare, il liceo romano punto essenziale nella geografia emotiva del cantautore. Dal 20/4 a Roma Venditti presenterà il disco negli store Feltrinelli, il 5/9 grande concerto allo Stadio Olimpico di Roma. Tortuga, come il bar difronte al liceo Giulio Cesare: si chiama così il nuovo album di Antonello Venditti. Un disco solido, dai suoni tosti, pieno di voglia di raccontare. Nove canzoni, suggerite dal vento forte della memoria, per raccontare un viaggio sentimentale che ritorna al passato per capire il presente. «Tortuga – spiega – è un luogo ideale, è un’isola, è la voglia di libertà, dove ci sono ragazze che ballano, voglia di divertirsi, voglia di futuro, generi musicali diversi dai tuoi». Un disco dove accanto alla esplosione di gioia, segnata in particolare da un pezzo arrembante come Ti amo inutilmente, si respira il senso di smarrimento e desolazione di «un mondo in cui tutto sembra in crisi, anche le cose profonde».
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