22 maggio 1996, la Juventus batte ai rigori, all’Olimpico di Roma, l’Ajax di Van Gaal e porta a casa la seconda Champions League (o Coppa dei Campioni) della sua storia. Quello di Lippi resta ad oggi l’ultimo trionfo dei bianconeri nella massima competizione continentale: nel frattempo sono arrivate altre cinque finale, due nei due anni successivi a quel trionfo, tutte perse. Ma stride soprattutto il confronto col dominio, quasi imbarazzante, che la Juventus ha imposto in Italia: sono nove gli scudetti di fila con quello conquistato da Sarri, mostruoso.
Il tecnico toscano, però, deve fare i conti con una delle più grandi delusioni degli ultimi anni in casa Juve: l’eliminazione negli ottavi di finale, per mano del non irresistibile Lione, settimo in Ligue 1, è dura da digerire. Basta dare uno sguardo alle quote antepost, al momento del sorteggio, dei siti di scommesse online che davano Ronaldo e soci strafavoriti. Ma non è il primo “dramma”, ovviamente sportivo, con cui la Vecchia Signora ha fatto i conti in Europa negli ultimi anni.
Le cinque finali Champions perse
Partiamo proprio dalle finali e da quelle già citate nel 1997 e 1998. Anche in quei casi, la Juventus partiva nettamente favorita. Col Dortmund, nel 97, gli uomini di Lippi persero clamorosamente col Borussia Dortmund, 3-1, in una partita passata alla storia per l’inutile e bellissimo gol di tacco di Del Piero e per il gol da centrocampo del giovanissimo Ricken, rivelatosi poi una meteora. L’anno successivo, i bianconeri caddero ad Amsterdam contro il Real Madrid, ancora lontano dall’era dei “galattici”: decise un gol di Mijatovic, in sospetto fuorigioco.
Pesa, poi, la finale di Manchester tutta italiana, persa ai rigori contro il Milan: i tempi regolamentari finirono 0-0, per molti è stata la finale più brutta di sempre. Ma allo stesso tempo lo sguardo di Shevchenko prima del rigore decisivo sarà un ricordo dolcissimo per i tifosi rossoneri e motivo di sofferenza per quelli juventini.
Nell’epoca del dominio in Italia, arrivano altre due finale, perse entrambe contro squadre spagnole. Nel 2015, al primo anno di Allegri, la Juventus arriva in finale quasi da outsider. Si sogna il colpaccio, ma a Berlino si impone il Barcellona, con un netto 3-1. La crescita della Juve è però costante ed è per questo motivo che nel 2017, a Cardiff, gli uomini di Allegri arrivano con ben altro spirito alla sfida col Real Madrid. C’è aria di trionfo ma la caduta sarà ancora più fragorosa: il 4-1 finale è una punizione durissima.
Le altre delusioni
Tante le eliminazioni dolorose accumulate in questi 25 anni: nel 1999, in semifinale e dopo l’1-1 conquistato in trasferta all’andata, la Juventus si fece rimontare due gol di vantaggio dal Manchester United, finendo per perdere 3-2 in casa. Nel 2000-01 arrivò l’eliminazione nella prima fase a gironi (ultimo posto, eliminati dal Panathinaikos dopo un clamoroso 3-1 all’ultima giornata), l’anno successivo il primo girone fu passato agevolmente ma nel secondo (formula diversa ai tempi) arriva l’eliminazione nel gruppo con Leverkusen, Deportivo e Arsenal.
2004, 2005 e 2006, eliminazioni negli ottavi, quarti e quarti, per mano di Deportivo, Liverpool e, Arsenal. Particolarmente dolorose queste ultime due uscite di scena, considerata che quella Juve, allenata da Capello, poteva vantare una rosa con pochi eguali in Europa.
Dopo Calciopoli la ripresa è lenta: nel 2009 ci sono comunque gli ottavi (persi col Chelsea), l’anno dopo l’eliminazione nel girone con Bordeaux e Bayern a primeggiare. Due settimi posti di fila lasciano la Juventus fuori dall’Europa per due anni, poi inizia il dominio in Italia con Conte.
In Champions, però, la storia non cambia: nel 2013 il Bayern domina nei quarti con un doppio 2-0, nell’edizione successiva arriva la clamorosa eliminazione nel girone col k.o. sul campo innevato del Galatasaray.
Prima di Sarri, le cinque Champions con Allegri al comando. Oltre alle due finali sopracitate, arrivano un’eliminazione negli ottavi, ai supplementari col Bayern, e due ai quarti: prima quella tanto discussa col Real Madrid (dopo lo 0-3 a Torino i bianconeri misero in equilibrio la sfida al Bernabeu ma decise il rigore nel recupero di Ronaldo), poi col sorprendente Ajax che a Torino mise in mostra un gran calcio e probabilmente mise fine all’era Allegri.