Si è concluso al ministero del Lavoro il decisivo incontro tra il Governo e le maggiori sigle sindacali italiane, sul delicatissimo tema delle pensioni e l’uscita dal mondo del lavoro. Sono state 5 le pagine del verbale che racchiude, riassumendo l’impegno assunto dall’esecutivo. Giunge dunque a conclusione un tira e molla durato mesi.
“Il nostro obbiettivo è quello di riuscire a destinare 6 miliardi di euro in 3 anni per tutti gli interventi adeguati sulla previdenza e per i successivi obiettivi che vogliamo condividere in maniera più omogenea possibile”. Queste sono state le dichiarazioni del ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il ministro sottolinea poi che “il governo lavora per trovare la massima condivisione possibile”.
QUATTORDICESIMA ESTESA A 3 MILIONI E 300 MILA PENSIONATI
Uno dei punti più articolati della manovra riguardava l’estensione della Quattordicesima, dove reperire i fondi sufficienti per estenderla a più categorie di pensionati. L’accordo è stato raggiunto anche su questa tematica molto delicata, si passa dagli attuali 2 milioni ai circa 3 milioni e 300 mila di pensionati che potranno usufruire di una mensilità in più. Accettate dunque le richieste dei sindacati, potranno accedere alla quattordicesima coloro i quali hanno un reddito personale (non familiare) complessivo non superiore ai 1000 euro.
MINISTRO POLETTI: LAVORO FONDAMENTALE, CONFRONTO UTILE CON I SINDACATI
“il lavoro appena concluso è stato decisamente importante. Con i sindacati abbiamo vuto un confronto forte nel corso dei mesi, tuttavia l’importante era raggiungere l’obbiettivo finale. Oggi abbiamo agito per il bene dei lavoratori Italiani e questo è un bene per tutti noi”. afferma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, al termine del tavolo con i sindacati.
CAMUSSO: FATTO BUON LAVORO MA NON CONCLUSO
“ oggi è stato fatto un buon lavoro, tuttavia non dobbiamo mollare la presa, non possiamo ancora dire che è concluso. Abbiamo altra strada da fare per cercare di migliorare la condizione di tutti gli Italiani in procinto di andare in pensione”. Queste le dichiarazioni della leader della Cgil, Susanna Camusso, al termine dell’incontro con il governo, riferendosi alle misure che saranno inserite in legge di stabilità e a quelli rinviati a una fase successiva.
FURLAN: MAGGIORE GIUSTIZIA PER I PENSIONATI
“Finalmente dopo tanti anni di ingiustizie sociali, i pensionati italiani intravedono la luce. Dopo anni di tira è molla il Governo ha capito che la spaccatura sul tema delle pensioni può solo danneggiare il paese. Biosgna essere coesi quando si tratta di bene comune e le Pensioni sono un bene primario per tutti i lavoratori italiani. Non ci accontentiamo, il lavoro va avanti ma il lavoro con il governo è stato produttivo cosa che fino a un anno fa era difficilmente immaginabile”
BARBAGALLO: GOVERNO ACCOGLIE LE RISCHIESE E METTE SOLDI. MA ANCORA INSUFFICIENTI
“Questa volta i soldi vengono messi e non tolti come si è sempre fatto. Sono insufficienti ma noi vogliamo guardare alla fase due”. Così il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, al termine del tavolo con il governo.
POLETTI: PUNTI DI CONDIVISIONE E NON, CONFRONTO CONTINUA
Nel verbale firmato oggi da governo e sindacati ci sono “punti di convergenza” e altri su cui il confronto continuerà. Lo precisa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, al termine del tavolo. Alcune misure saranno inserite in legge di stabilità: “Il tema della previdenza si conferma inserito nella legge di stabilità, diamo una prima anche se limitata risposta”. Altre misure “più strutturali come la previdenza completare, il problema dei giovani con carriere discontinui a cui garantire uno zoccolo minimo, sono rinviati alla fase due”, spiega Poletti.
SINDACATI: IMPORTANTE AVER VINCOLATO 6 MILIARDI
“È importante aver vincolato 6 miliardi a questa materia”. I sindacati, pur valutando insufficienti le risorse sulle pensioni, rivendicano di aver messo in sicurezza la cifra messa sul tavolo dal governo. “È importante averli vincolati- dice Camusso- poi bisogna definire platee e cifre e ragionare meglio su come distribuirli”.
“Ora sappiamo che questi soldi- osserva Furlan- sono vincolati a questa materia. C’erano appetiti e pressioni per destinarli ad altro, non era affatto scontato”. La cifra, che non compare nel verbale finale, è stata confermata dal ministro Giuliano Poletti e dal sottosegretario di palazzo Chigi Tommaso Nannicini.