“Fodmap”, questa la parola magica per dire addio al gonfiore addominale e tornare ad avere una pancia piatta e tonica, si tratta della derivazione inglese che indica “Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi e Polioli Fermentabili” ovvero tutti quegli alimenti che nel processo digestivo fermentano e possono creare problemi intestinali. Limitando al minimo la loro assunzione attraverso una corretta alimentazione e dunque per esserne certi affidarsi alla dieta personalizzata di un medico, è possibile ottenere degli ottimi risultati nel giro di un mese.
Alla base di tali affermazioni un recente studio Italiano coordinato dal gastroenterologo Enrico Stefano Corazziari dell’Università Sapienza di Roma, che verrà presentato al congresso dell’Associazione per la neurogastroenterologia e la motilità gastrointestinale, in programma dal 24 al settembre a Roma.
«La fermentazione dei cibi, in certe persone predisposte – avverte Corazziari – può determinare un accumulo di gas che, insieme a un concomitante maggior afflusso di acqua, causano una distensione del lume intestinale. Questo, complice l’ipersensibilità che caratterizza tali soggetti, causa distensione e dolore addominale. Le nuove conoscenze scientifiche ci permettono di lasciarci alle spalle il detto “siamo quello che mangiamo”, oramai superato, per fare posto a un nuovo concetto: noi siamo il cibo che assorbiamo e soffriamo per quello che non assorbiamo e che la flora fermenta».
lo studio ha dimostrato come già nel primo mese diminuendo drasticamente alimenti contenenti Fodmap si ha avuto una riduzione del 40% di giornate con i gonfiori addominali, percentuale che aumenta con il passare delle settimane ed è chiaramente soggettiva al singolo paziente. Dunque Il gonfiore addominale si dimezza e, nel corso dei mesi può calare fino al 66%. Altro beneficio della dieta priva di Fodmap, la costante riduzione dei dolori addominali, lo studio ha dimostrato come oltre il 40% degli stessi si sia ridotto dopo un mese, con oltre il 55% di riduzione dopo 12 mesi.
Fodmap? in quali alimenti si trova? bhe la lista è decisamente infinita, ed è questo uno dei motivi per il quale NON BISOGNA fare da soli ma affidarsi ad un dietologo, la dieta deve essere equilibrata e calibrata , dunque è necessariamente utile affidarsi ad uno specialista.
Bisogna fare attenzione ai cibi contenenti oligosaccaridi, come i legumi, alcune verdure (come carciofi, broccoli, aglio), frutti (come cachi e anguria) e cereali (frumento e segale), alcuni elementi come fruttosio (come mela, pere, pesche, mango), lattosio (latte e formaggi morbidi e freschi), e infine polioli, contenuti in frutta (come ciliegie, susine), verdura (come cavolfiori, funghi) e dolcificanti (mannitolo, sorbitolo e xilitolo).
Selezionare o pesare tutti questi alimenti è davvero difficile, e per questo serve la consulenza di un esperto. Esistono però dei piccoli accorgimenti che possono aiutare e sono alla portata di tutti.
Cosa mangiare:
- il farro e i prodotti senza glutine derivati dai cereali;
- formaggi duri e stagionati e il latte privo di lattosio, di soia o di riso;
- banana, il mirtillo, il pompelmo, il kiwi, il mandarino, il limone, l’arancia, l’uva, il lampone, la fragola;
- verdura, e in particolare a sedano, peperoni, melanzane, lattuga, fagiolini e zucca;
- il pomodoro, ricco di licopene;
- come dolcificanti saccarosio, glucosio, sciroppo d’acero .
Cosa evitare o limitare, invece, perché ad alto potere fermentante:
- pane, pasta, couscous, crackers, biscotti;
- mele, pere, albicocche, ciliegie, pesche, mango, anguria, cachi, susine, prugna;
- miele, fruttosio e sciroppo di mais, sorbitolo, mannitolo, xilitolo;
- latte e formaggi morbidi e freschi (come la ricotta);
- carciofi, asparagi, barbabietole, cavoletti di Bruxelles, broccoli, cavolo, cavolfiore, finocchio, aglio, scalogno, funghi, piselli;
- ceci, lenticchie, fagioli, fave.