Riconoscimento facciale : Google lavora ad un dispositivo che riconoscerà i volti

Con il riconoscimento facciale Google entra nel futuro, ancora una volta.Un progetto oltremodo ambizioso quello di Google, considerato che non esiste neppure un prototipo, ma ad oggi tecnologia del genere è presente solo nei film di fantascienza. Di cosa parliamo? Della possibilità che il colosso americano per eccellenza possa inserire il riconoscimento facciale in un suo prossimo dispositivo. Secondo il Wall Street Journal, google sarebbe fermamente convinta nel progetto. tanto da richiedere la collaborazione della Movidius, starup emergente della Silicon Valle, specializzata in chips, lo scopo è quello di integrare una tecnologia a livello hardware, quindi direttamente negli smartphone,capace di riconoscere con estrema precisione le immagini, compresi ovviamente i volti degli esseri umani.Importante sottolineare l’integrazione via hardware, per diversi motivi, uno dei quali sicuramente la maggiore capacità di un processore di elaborare dati di un certo peso, piuttosto che un software magari di terze parti che riuscirebbe solo in parte a svolgere il lavoro.

L’obbietivo di Google è quello di rendere i dispositivi sempre più intelligenti

“Lavorando con Movidius – ha detto Blaise Agϋera y Arcas, capo del “Google’s machine intelligence Group” – saremo in grado di estendere questa tecnologia oltre i data center, portandola  nel mondo reale, dando alla gente i vantaggi di questa intelligenza artificiale sui propri dispositivi personali”.

Movidius ha annunciato una collaborazione ad hoc che servirà a portare nei dispositivi mobili futuri di Google il “deep learning”, l'”apprendimento” delle macchine possibile grazie a tecnologia di intelligenza artificiale che simula il cervello umano.

Si potranno dunque scattare foto e lo smarthpone sarà in grado di riconoscerle, il riconoscimento non sarà a livello di software ma di hardware. Una grande novità , per rendere sempre più efficiente lo smartphone, questo perchè spesso il collegamento ai data center,non sono sempre immediati, e spesso per processare un risultato bisogna attendere diversi secondi. Utilizzando un riconoscimento immagini a livello hardware, non servirà alcuna connessione e in pochissimi istanti il dispositivo sarà in grado di identificare l’immagine.

Deep learning, il dispositivo che impara da solo

Si utilizzerà il sistema  “deep learning”, l’apprendimento automatico dei dispositivi, un intelligenza artificiale in grado di simulare quella umana. L’apprendimento automatico (noto in letteratura come machine learning) rappresenta una delle aree fondamentali dell’intelligenza artificiale e si occupa della realizzazione di sistemi e algoritmi che si basano su osservazioni come dati per la sintesi di nuova conoscenza. L’apprendimento può avvenire catturando caratteristiche di interesse provenienti da esempi, strutture dati o sensori, per analizzarle e valutarne le relazioni tra le variabili osservate. Dunque Google rilancia la sfida ad Apple, la risposta sicuramente non tarderà ad arrivare. L’intelligenza artificiale in questi ultimi anni sta facendo davvero passi da gigante, riconoscere volti persone o oggetti e quantificarli è una capacità esclusivamente umana ma in un prossimo futuro sarà una peculiarità anche degli smatphone.

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