Regioni – Secondo una recente indagine di Demopolis la fiducia degli Italiani nella Regione come Istituzione si e’ dimezzata negli ultimi cinque anni, risultando essere scesa dal 33% del 201 al 16% attuale. Mentre che sia aumentata la connivenza tra politica ed affari negli ultimi venti anni e’ convinto il 62% degli Italiani, mentre meta’ di essi non crede nel rinnovamento della classe politica da parte dei partiti. EssendoTamgentopoli bell’e sepolta, il lavoro per Cantone ed il suo staff aumenta e lepossibilita’ di uscire vincenti dalla lotta alla corruzione si riducono.
Se il sondaggio risultera’ attendibile la partecipazione dell’elettorato passivo alle prossime regionali non raggiungera’ il 50%. Concorrera’a cio’ l’insipiente decisione di fissare l’appuntamento con le urne ne mezzo del primo week end della bella stagione che molti vorranno sfruttare per raggiungere le mete marine dopo un inverno lungo e piovoso.
I politici dal canto loro marciano spediti ed in modo massiccio un una campagna elettorale senza risparmi ne’ di mezzi, ne’ di promesse. Gli apranti Governatori forti dei fondi che l’Unione Europea elargira’ stanno sottoscrivendo delibere e finanziamenti per le piu’ svariate opere, iniziative ed associazioni. Partendo dalla Campania che avra’a disposizione due miliardi di euro, l Governatore Caldoro ha firmato circa 1700 progetti destinando ad esempio campetti di basket in tutta la provincia di Caserta, oppure per pedonalizzare i vicoli della stessa citta’ di Caserta, asfaltare strade della provincia di Benevento, o affidare 1,5 milardi di euro al Comune di Montoro per creare ospitalita’ diffusa all’Expo’ di Milano.
Caldoro ha favorito inoltre lo stanziamento di nove milioni di euro per la trasformazione delle emittenti campane dal sistema analogico a quello digitale; il paesino di Nusco ( del neosindaco De Mita) avra’a disposizione sette milioni di euro (per una media di 1.600 euro a cittadino, a dispetto della redistribuzione della ricchezza), mentre la consorte potra’ gestire fondi per 2.5 milioni perche’ la sua Associazione possa allestire corsi di guida sicura. Sull’altra sponda politica il piddino De Luca e’ stato accusato dalla Carfagna di spendere un patrimonio (un milione di euro) per la campagna elettorale. L’aspirante Governatore De Luca e’ massicciamente presente
nella cartellonistica stradale e veicolare (autobus) al grido di “mai piu’ ultimi”. La cifra ci sembra enorme e cosituirebbe uno spreco specie in tempi di crisi. Vedremo nei prossimi giorni se corrisponde al vero e cosa rispondera’ in merito lo “sceriffo salernitano”
In Liguria la Paita, pur avendo ricevuto un avviso di garanzia per improvvido coordinamento in occasione dell’ultima alluvione di Genova. Ella ha messo in cantiere 365 opere pubbliche e con 51 milioni ha promesso di far sorgere un nuovo Ospedale nella zona Orientale della citta’ con 370 posti (Pres. Del Consiglio d’Amm.zione il cardinale Angelo Bagnasco, quale migliore sponsor!); inoltre fara’costruire la nuova strada di Cornigliano ed una nuova scuola ad Avegno ed avra’fondi per arginar torrenti ed alvei nella martoriata Genova (anche se cio’ andava fatto molto prima).
In Veneto Luca Zaia partecipando a tutte le sagre possibili ha destinato 50 milioni per contributi e partecipazioni di vari enti ed associazioni. Finanziera’ la Festa dell’Uva di Bardolino con 100mila euro, con 50mila i cori dell’Arena di Verona, con ventimila il Festival endurance della bici. Zaia ha inoltre promesso la sistemazione di un’infinita’di tetti e campanili in ogni dove e portera’ a termine la strada Pedemontana Vicenza-Treviso per 95 Km. ed un costo di 2.7 miloni di euro, che sara’la prima superstrada a pedaggio. Della circostanza che tale opera sia indispensabilemolti dubitano.
Nel tour elettorale finora gli aspiranti Governatori hanno fatto gli “spelndidi”a progettare e destinare a destra e a manca i cospicui finanziamentidell’UE. Ma bisogna fare attenzione all’uso di tali fondi in quanto il testo della legge recita che essi “vanno adoperati per lo sviluppo armonico del territorio, per il sostegno al tessuto produttivo, ricerca ed innovazione”. Se i progetti non risponderanno a tali aspettative i fondi dovranno essere restituiti. Non vorrenmmoche l’entusiasmo, anzi la foga e la corsa al finanziamento mirato in primis al consenso elettorale da parte dei politici porti ad accaparrarsi fondi in maniera indebita (purtroppo e’ gia’ capitato varie volte), da essere costretti a dover restituire soldi con l’aggiunta degli interessi. In tal caso chi ci rimette e’ sempre e’ sempre lacollettivita’!