Domenica 17 Aprile siamo chiamati alle urne per il quesito referendario riguardante le estrazioni di energie fossili entro le 12 miglia dalla costa. Nelle scorse settimane, nei diversi appuntamenti in giro per la Provincia, abbiamo discusso del tema con tanti iscritti al PD e semplici cittadini. Ci siamo confrontati provando a spiegare le motivazioni che ci hanno indotto a sostenere il SI. Il futuro dell’Irpinia non è materia referendaria. Il raggiungimento del quorum e l’eventuale vittoria del si non determinerebbero la chiusura immediata delle piattaforme petrolifere già esistenti entro le 12 miglia marine ma impedirebbero l’automatico prolungamento della concessione fino all’esaurimento del giacimento. Ciò premesso il passaggio elettorale non va sottovalutato. Partendo dal presupposto che è dovere di chi intende assumere un impegno politico avere una prospettiva e analizzare le questioni in funzioni di ciò, non abbiamo voluto astenerci dal riflettere sul quesito referendario e conseguentemente assumere una posizione chiara. Consapevoli che il quesito referendario è solo parte di un tema complesso e ampio, l’associazione #openIrpinia invita tutti a recarsi alle urne per poter aprire, a partire dal 18 Aprile, una discussione ampia e condivisa sulla costituzione di un piano energetico nazionale che tenga conto delle esigenze energetiche e ambientali. L’associazione OpenIrpinia con il presente comunicato prende una posizione netta e chiara sulla questione referendum, invitando i cittadini ad recarsi alle urne per esercitare il loro sacrosanto diritto al voto, prendendo una netta posizione a favore delle ragioni del Si, ragioni che sono motivate dalla esigenza, sempre piu’ avvertita, di tutela del nostro territorio e delle bellezze in esso comprese.
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