E’ stato pubblicato il rapporto annuale dell’Inps che focalizza le prestazioni assistenziali erogate e descrive lo status economico attuale della popolazione italiana. Ma purtroppo , dato il periodo contingente che vede la ricomparsa del Covid con rinnovato vigore, il rapporto Inps ha il carattere della provvisorietà in quanto i dati, per forza di cose, possono solo peggiorare nell’immediato futuro.
Anzi dobbiamo sperare che non vi sia nuovo lockdown totale e duraturo e che soprattutto non ci sia un terza ondata di un virus che, ci eravamo illusi, ci avesse abbandonato. Comunque il prospetto Inps rivela un calo sensibile delle retribuzioni nei mesi della prima ondata ( da marzo a maggio) ed un crollo del mercato del lavoro. Il costo medio del dipendente da impresa, €.2.600, è sceso nel bimestre marzo-aprile ad €.1.500 ed in quello successivo ad €.850,00; che si è tradotto con uno stipendio in busta paga di 600 euro in meno in marzo-aprile ed una percentuale del 22,5% in meno, mentre nei mesi di aprile e maggio la riduzione è stata di €.220,00.
Il mercato del lavoro registra un calo di 780mila posti in meno, con una brusca accelerazione nei mesi iniziali del Covid (marzo-giugno meno 530mila), una lieve ripresa nei mesi estivi, periodo che si chiudeva con un ulteriore saldo negativo rispetto all’anno precedente di quasi 800mila posti in meno.
Il mondo produttivo è stato alleviato notevolmente dagli ammortizzatori sociali: l’Inps ha erogato 2,8 miliardi di ore di cassa integrazione, di cui hanno usufruito il 55% delle imprese ed il 40% dei lavoratori. Ma ahimè, di questi benefici hanno goduto anche aziende che non hanno registrato alcun calo di fatturato nel periodo critico di maggio-giugno. Difatti alcuni settori di manifattura (20%) e servizi (30%) non avevano bisogno del sussidio, che invece hanno chiesto ed ottenuto ugualmente.
In definitiva il Governo ha stanziato e l’Inps erogato una notevole cifra per gli aiuti finanziari: 26 miliardi a 14,2 milioni di Italiani, tra bonus ai lavoratori autonomi (5,3 milioni di domande), bonus per colf e badanti (212mila beneficiari). L’Istituto di previdenza ha elargito inoltre 1,6 miliardi per congedi di colf e bonus baby sitter, 6,4 milioni per cassa integrazione. Inoltre 1,4 milioni di famiglie (per un totale di 3,1 milioni beneficiari) hanno ricevuto il reddito di cittadinanza e 223mila sono stati i beneficiari della legge 104. Tutte queste misure hanno ridotto la perdita di reddito del 55% ed hanno evitato che 302mila nuclei finissero sotto la soglia di povertà.
Il Governo italiano quindi, al netto degli errori che sicuramente ha commesso nel valutare che l’epidemia fosse superata, quanto agli aiuti si e’ attivato massicciamente. Purtroppo non possiamo parlare di bilancio consuntivo riguardo all’emergenza economica del Coronavirus, in quanto siamo attualmente colpiti dalla seconda ondata del virus, che non promette nulla di buono. Parliamo quindi di bilancio provvisorio di una situazione economica che nell’Eurozona, tanto per parlare di casa nostra, avrà ancora ripercussioni quanto a stanziamenti ed utilizzo di riserve finanziarie. Si è sempre parlato di convivenza con il Coronavirus, alludendo al distanziamento sociale da tenere; ora se dovesse continuare anche l’emergenza economica si dovranno studiare piani di redistribuzione della ricchezza per evitare il formarsi di diffuse sacche di povertà.