La situazione estremamente delicata che si riferisce all’incremento dei prezzi delle materie prime per colpa dell’inflazione, ha coinvolto, come si poteva d’altra parte largamente attendere, anche il petrolio. Un’incertezza, quella che si lega ai prezzi dell’oro nero, che ha causato non poche discussioni e prese di posizione anche all’interno dell’OPEC. Ci sono diverse nazioni, ad esempio, che sono attraversate attualmente da una vera e propria spirale fatta di aumenti e di rincari, con il prezzo della benzina che è cresciuto in misura importante, Italia compresa.
Raggiunti dei picchi impressionanti
Uno scenario che non si era mai visto in precedenza, anche per via del fatto che è dominato da dinamiche particolarmente complicate, anche solo da comprendere a fondo. È chiaro che l’emergenza legata alla pandemia e al Coronavirus ha portato in dote conseguenze devastanti sull’economia mondiale, facendo galoppare un’inflazione come era successo poche altre volte nella storia. Tra la crisi economica e, in seguito, la ripresa degli scambi commerciali, ecco che l’effetto principale si è avuto rispetto alle materie prime in ogni parte del mondo, la cui domanda è cresciuta in misura impressionante.
Ad esempio, il prezzo petrolio è stato protagonista di un vero e proprio boom, che ha condizionati anche altri settori che sono strettamente legati, come ad esempio quello delle auto. Se è vero, da un lato, che giocoforza nel corso del lockdown si poteva circolare molto di meno, ecco che ora gli spostamenti sono tornati in un’ottica di normalità.
Cosa attendersi dagli ultimi giorni del 2021
Un anno piuttosto complicato per chi viaggia spesso in auto, visto che i carburanti hanno raggiunto picchi anche molto elevati. Un po’ tutto il 2021 ha vissuto delle tensioni piuttosto importanti in riferimento ai carburanti auto, che hanno fatto registrare una crescita impressionante nel corso di tutti e dodici i mesi dell’anno.
L’andamento in questione, come si può facilmente intuire, è strettamente collegato a una serie di conseguenze derivanti sostanzialmente dalla pandemia, che ha inciso sul sistema di approvvigionamenti, sulle materie prime e sul settore della logistica. Per non farsi mancare nulla, le varie dispute e discussioni a livello geopolitico hanno finito per incidere sempre di più sul costo non solo del petrolio, ma anche del gas naturale. A partire dagli ultimi giorni del mese di ottobre, però, sono diversi i fattori che, combinati tra loro, hanno portato un minimo di stabilizzazione ed equilibrio.
Costano di meno le vetture elettriche, a benzina o diesel?
La discussione è ancora completamente aperta: in tanti si stanno chiedendo se si risparmia mettendosi alla guida di una vettura elettrica oppure se è preferibile optare per un’auto a diesel o a benzina. Si tratta di un discorso che continuerà ancora per diverso tempo: auto elettrica vs auto termica. In fondo, si tratta di una sfida che non si può giudicare solo ed esclusivamente analizzando i dati relativi alle emissioni inquinanti, ma si deve tenere in considerazione anche tutti quei costi di acquisto e di gestione.
D’altro canto, va anche detto come il petrolio si potrebbe trasformare in un vero e proprio alleato delle auto elettriche. L’incremento dei prezzi legati sia alla benzina che al diesel si può considerare un aspetto a favore della crescita delle auto elettriche e di quelle che sfruttano le fonti di energia alternative.
Quello che è successo in passato può tornare utile per capire quanto potrebbe accadere in futuro. Di solito, infatti, nel momento in cui il petrolio è oggetto di un trend rialzista piuttosto prolungato, ecco che i consumatori tengono maggiormente d’occhio i prezzi alla pompa ed è chiaro che sono maggiormente invogliati a optare per delle alternative. Se è già capitato con un’attenzione particolare per le auto a Gpl e a metano, gli esperti sono sicuri che la stessa potrebbe succedere anche per auto elettriche, tenendo conto anche della presenza degli incentivi, e con motori plug-in.