Pil italiano in crescita del 5,6%, ma il debito pubblico sfiora i 2700 miliardi

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) del Belpaese viene stimato al 5,6% per quest’anno: trattasi di un rimbalzo rispetto al meno nove registrato nell’infausto 2020. E’ positivo che ci sia stata una robusta reazione dell’economia italiana, che proprio in questi giorni ha ricevuto una tranche di 25 miliardi dall’ Unione Europea da utilizzare per gli obiettivi fissati nel PNRR.

Ma a preoccupare è il debito pubblico, da sempre nostra spina nel fianco, attestatosi a 2.696 miliardi ed in crescita di nove miliardi rispetto al mese precedente. Da anni non si riesce ad arginare tale pericoloso trend e dobbiamo considerare che prima o poi, passata la bufera dovuta alla pandemia, si ristabiliranno le regole in ambito europeo con il ritorno del Patto di Stabilità entro il 2022. A quella data l’Italia si presenterà quasi certamente con rapporto debito/pil al 160%, da dover invece ridurre assolutamente. Il debito pubblico, come è noto, è causato essenzialmente da sprechi ed evasione.

Allo studio rimedi per ridurre l’evasione

Per combattere la “propensione all’evasione” il ministro Daniele Franco ha promosso l’invio di lettere ai contribuenti a provvedere autonomamente alla correzione di possibili errori attraverso il ravvedimento operoso.

C’è una seconda via per indurre a pagare le giuste tasse con l’introduzione dell’evasometro. Un metodo gà lanciato dal governo Conte bis con la legge di Bilancio 2020. trattasi dell’applicazione di un algoritmo che, incrociando i dati bancari finanziari e contributivi in forma anonima di cittadini e imprese, indica i relativi scostamenti che dovessero risultare rispetto alle tasse pagate. In buona sostanza un dissuasore occulto anti evasione con il quale si stima di realizzare 1,5-2 miliardi di versamenti all’erario senza contenzioso.

Riguardo alla riforma fiscale: se gli obiettivi sono quelli di ridurre le tasse per la classe media (quella con ricavi dai 28mila ai 55mila euro) e nello stesso tempo venire incontro alle piccole e medie imprese in difficoltà, si dovrà necessariamente pensare di prendere i soldi da altre parti, e cioè dai patrimoni come i redditi più alti o le asse di successione. Sul modello indicato da Sinistra Italiana, ove non si tratta di imporre una patrimoniale ma solo di un riequilibrio indolore della ricchezza.

E anche se il premier Draghi ha dichiarato in piena pandemia che “non è il momento di prendere i soldi, ma di darli”, considerato l’esborso finora di 140 miliardi per sostegni, rimborsi e spese sanitarie dovute alla pandemia, non resta molto da sprecare. E dato che anche i depositi sui conti correnti di famiglie d imprese sono cresciuti nel solo 2020 di 128miliardi, con trend confermato nel primo semestre del 2021, il miglior impiego sarebbe destinare questi fondi per investimenti futuri a favore dei giovani che,stando a facili previsioni, rischiano di pagare per lungo tempo il conto di sprechi fatali commessi gli anni scorsi più il costo oneroso della pandemia.

 

 

 

Rome
forte pioggia
21.4 ° C
23.1 °
21 °
76 %
2.1kmh
0 %
Gio
22 °
Ven
22 °
Sab
26 °
Dom
22 °
Lun
17 °

Ultimi articoli

ad

Related articles