Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia: dalle radici del passato al futuro

Spielberg, Bertolucci, Antonioni, Godard sono solo alcuni dei protagonisti della settantaquattresima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La rassegna, in scena dal 30 agosto fino al 9 settembre, vede come padrino l’attore italiano Alessandro Borghi e come presidente di giuria l’attrice statunitense Annette Bening.

Molti i film italiani in concorso, ricordiamo i Manetti Bros, Paolo Virzì e Sebastiano Riso, ma una delle novità più suggestive la ritroviamo nella sezione Orizzonti ed è rappresentata dalla nuova versione della Gatta Cenerentola, film d’animazione per la regia di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. La storia è completamente rivisitata per quanto conservi quell’alone di macabro che la tradizione letteraria del Seicento le aveva già conferito attraverso la penna di Giambattista Basile che aveva narrato la sua versione della fiaba ne Lo cunto de Li Cunti.

Se Roberto De Simone nel 1976 aveva cercato di “purificarla” con la famosa opera teatrale capitanata da Peppe Barra, rendendo l’intreccio meno oscuro e più popolare, con questo film si restituisce alla storia di Basile la sua originaria veste “pulp”. La versione del Seicento infatti inizia con un prologo-epilogo in cui Cenerentola decapita la matrigna mentre nella versione teatrale è tutto meno tragico e più dedicato alla risata e all’esaltazione della tradizione napoletana. Nel film invece l’ambientazione è completamente stravolta: non più la dominazione francese, ma un futuro distopico, quasi steampunk.

Tutto è riportato alla contemporaneità, con diretti riferimenti anche alla problematica della droga. Una critica quindi più che un omaggio alle tradizioni. #Francesco Teselli

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