Nasce, oggi, una nuova ipotesi di Partito Democratico.
È stata, infatti, ufficializzata la candidatura alla Segreteria del giovane parlamentare Speranza, che è l’espressione di tutta la minoranza ex-comunista, che ha sostenuto il NO al referendum.
Ovviamente, la sua aspirazione alla Segreteria è corroborata da personalità importanti del partito, da D’Alema a Bersani, che hanno quindi battezzato il loro portavoce in vista del prossimo Congresso.
Quali sono le chance di Speranza di essere l’alternativa al corso renziano?
Innanzitutto, guardiamo ai numeri: nell’area anti-renziana, ad oggi, almeno tre sono le candidature alla Segreteria.
Infatti, oltre al parlamentare di origini lucane, ci sono Emiliano ed il Governatore toscano Rossi che, già in passato, hanno espresso la loro ferma volontà di contrapporsi all’ex-Premier.
Chi dei tre riuscirà a ricevere, almeno, l’investitura?
Evidentemente, almeno due dei tre nomi sovra-menzionati dovranno farsi indietro per rendere ragionevole l’ipotesi anti-renziana, a meno che non vengano eliminate tutte e tre le candidature ed individuata una quarta che metta d’accordo le aree collocate contro Renzi.
Noi crediamo, invero, che il candidato anti-Renzi sia Speranza, visto che ha tutti i requisiti per interpretare il ruolo del Segretario nel prossimo futuro. Infatti, il giovane parlamentare lucano, che non ha la visibilità mediatica di Renzi o dello stesso Emiliano, certo non oscurerebbe l’eventuale candidato alla Presidenza del Consiglio, né sarebbe un intralcio allo stesso odierno Premier.
Ma, il vero quesito è quello relativo alla dinamica interna ai gruppi parlamentari, che sono in larghissima parte composti di senatori e deputati appartenenti alle correnti di Franceschini (Area Dem) e di Orlando ed Orfini (Giovani Turchi).
Queste correnti saranno quelle determinanti per decidere i futuri equilibri all’interno del PD, visto che il loro eventuale spostamento determinerebbe, di conseguenza, smottamenti significativi e, dunque, la riformulazione degli schieramenti interni di maggioranza e di minoranza. Potrà Franceschini essere, sempre, il numero due alle spalle di Renzi o vorrà divenire, in sede di elezioni future, il candidato a Palazzo Chigi?
In tal caso, è ineluttabile che egli possa portare i suoi parlamentari di riferimento a rovesciare gli odierni rapporti di forza, eliminando definitivamente dal gioco Matteo Renzi, che ad oggi vanta ancora un discreta sovraesposizione mediatica, che lo fa essere in pole position per la riconferma, nonostante la batosta referendaria.
Ma, è ovvio che in gioco non sono solamente i numeri, ma le politiche che si intende mettere in campo.
Il Governo Renzi ha creato le premesse di un conflitto sociale molto forte ed aspro, che il nuovo Esecutivo deve sedare, a meno che non si voglia andare incontro ad una primavera “calda”.
Basterà solo il PD per fare questo o sarà necessario che nasca un nuovo partito alla sua Sinistra, cosicché rinasca il Centro-Sinistra alla maniera ulivista?
Inoltre, il nuovo Segretario del PD dovrà farsi protagonista di una fortissima iniziativa sulla legge elettorale: in senso maggioritario o proporzionale? Sono, solamente, alcuni quesiti a cui Speranza o Renzi o, eventualmente, una terza personalità dovrà dare risposta nelle prossime settimane, visto che l’accelerazione, impressa dal referendum costituzionale, impone a tutti un senso di responsabilità, che finora è mancato in modo molto evidente.