“La sfida impopulista, da dove ripartire per tornare a vincere “, e’ il titolo del nuovo libro dell’ex premier Paolo Gentiloni che da pochi giorni è uscito nelle librerie italiane, con il quale si sottolinea l’avanzare del populismo che cerca di sfruttare la rabbia di quella parte della società maggiormente colpita dalla crisi economica.
“Nemmeno noi non abbiamo capito l’onda populista e in parte è stata cavalcata anche dalla nostra parte politica, mentre con la serietà e la concretezza si può contrastare questo fenomeno” – dichiara l’ex premier stamane negli studi di La 7. Libro presentato questa mattina nel salotto di Myrta Merlino nella trasmissione L’Aria che tira, nel corso della quale sono stati toccati diversi temi della attualità politica italiana ed internazionale.
Mentre sulla tempesta finanziaria in atto sui mercati, è chiaro il pensiero dell’ex Premier:
“La febbre a 39 nell’ambito dei mercati finanziari ci costa molti miliardi , creando un clima non bello , clima creato dalla politica degli annunci di chi ci governa. Mentre i i nostri numeri dimostrano come il nostro paese è stato riportato ad una situazione positiva e che rischiano di essere mandati in fumo dopo anni di sacrifici da parte dei cittadini italiani per via delle cattive politiche del Governo attuale, il Governo è ancora in tempo per cambiare la manovra per tranquillizzare i mercati, cercando il dì allo com le istituzioni europee, perché il paese non potrà reggere uno spread così alto”.
Sulla lunga battaglia appena iniziata nel partito per la segreteria del Partito Democratico, che oltre Zingaretti , Richetti , Damiano e Boccia , vedrà la candidatura dell’ex ministro dell’interno Marco Minniti, l’ex Premier non si sbilancia più di tanto, mantenendo un profilo equilibrato.
“Non farò il tifoso di qualcuno,farò il tifoso del Partito Democratico nella corsa alle primarie del partito. La candidatura di Marco Minniti non cambia la mia impostazione e il mio ruolo in questa fase delicata”- afferma Paolo Gentiloni.
Infine Gentiloni , e’ categorico in merito ad una possibile crisi di Governo. “Se il Governo entra in crisi bisogna andare a votare, poi spetta al Presidente della Repubblica decidere”.