Ci sono tanti misteri nella vita dell’uomo, improbabili, affascinanti,stravaganti, ma uno solo da qualche anno sta creando discussioni di ogni genere, le sigarette elettroniche.
Le e-cig, fanno bene? Fanno male? Aiutano davvero a smettere di fumare?Praticamente sono diventate uno dei nuovi segreti di Fatima, “fanno male”, “non fanno male”, “fanno male, ma meno delle classiche sigarette”, “i liquidi italiani sono sicuri, quelli esteri sono dannosi”. Insomma abbiamo capito che quando si tratta di e-cig si entra nella confusione più totale. Partirei da un aspetto a mio avviso fondamentale, fumare o svapare è un vizio stupido!
Su questo probabilmente siamo tutti d’accordo, e paradossalmente, sono d’accordo e consapevoli anche i classici amanti delle bionde o i più moderni e tecnologici assimilatori di liquidi. Il fumo in ogni sua forma provoca migliaia di morti ogni anno solo in Italia, per un totale di 6milioni in tutto il mondo, sono decine i tumori causati dalle sigarette, cosi come i problemi cardiaci. Tuttavia un dato ad oggi è certo, a differenza delle classiche bionde non si contano decessi legati allo svapare, anzi, è stato dimostrato da molti studi che dovrebbero essere abbastanza sicure.
Il problema in realtà è di altra natura, le sigarette elettroniche sono nate con uno scopo nobile, aiutare a smettere di fumare, infatti le tecnologiche e-cig al proprio interno contengono delle sostanze chimiche miscelate con una piccola percentuale di nicotina, e per quanto la differenza con la classica sigaretta sia netta, sembra proprio che siano molto efficaci, oltre il 90% dei fumatori che passano alle e-cig, non sentono l’immediato bisogno di tornare a fumare fin da subito, questo accade anche per i fumatori incalliti. Il primo passo dunque sembra essere completato con successo, passare dalle brutali bionde al semplice vapore aromatizzato, il problema purtroppo è che molti non riescono a passare al successivo step, ovvero smettere anche di svapare, abbandonare insomma anche il fastidiosi gesto del portarsi la sigaretta alla bocca, anzi alla lunga cedono alla tentazione e ritornano nel vortice del fumo.
Lo studio
Sono stati pubblicati sulla più importante rivista al mondo del settore, Tobacco Control, i risultati del follow-up a 24 mesi del primo studio al mondo sulla efficacia e sicurezza a lungo termine delle sigarette elettroniche. Lo studio è tutt’ora in corso ed è realizzato da un gruppo di ricercatori di diversi enti italiani, tra i quali l’Istituto Superiore di Sanità, le università di Chieti, Torino, Catania, Parthenope di Napoli, Milano, Sapienza e Cattolica di Roma.
Nello specifico, la ricerca ha coinvolto 932 fumatori di e-cig, sigarette tradizionali, o entrambe (dual users). Dopo 24 mesi di follow-up, il 42,4% degli e-smokers continuava a fumare solo sigarette elettroniche; il 18,8% aveva abbandonato qualunque tipo di sigaretta; il 38,9% era ricaduto nel fumo tradizionale (con o senza sigarette elettroniche).
Tra i fumatori tradizionali, il 75,6% continuava a fumare sigarette classiche; il 23,1% aveva invece smesso (anche se, di questi, il 5,6% aveva iniziato a fumare sigarette elettroniche). Infine, tra i fumatori di entrambi i tipi di sigarette, il 57,4% aveva abbandonato le e-cig, ma non le sigarette classiche; il 16,6% continuava a fumare entrambe; l’26,0% aveva smesso di fumare sigarette tradizionali (anche se, di questi, l’11,7% continuava a fumare sigarette elettroniche).
Sono stati registrati 38 casi di infiammazione/irritazione alle vie aeree superiori (20 nei dual users), e 38 nuovi casi di patologie gravi potenzialmente legate al fumo, con differenze non statisticamente significative tra i gruppi.
Gli ulteriori mesi di follow-up confermano quanto emerso nei primi 12 mesi: l’aggiunta della sigaretta elettronica alle sigarette tradizionali non sembra facilitare la cessazione dal fumo di tabacco né la riduzione delle sigarette fumate quotidianamente. Tuttavia, chi ha già smesso di fumare e sceglie di utilizzare esclusivamente e-cig, ha maggiori possibilità di non ritornare alle sigarette tradizionali. Non sono emerse problematiche specifiche relative alla sicurezza delle e-cig, né differenze significative nel rischio di patologie legate al fumo tra coloro che fumano e-cig e sigarette tradizionali, ma i risultati sugli eventi avversi richiedono più tempo per poter essere considerati definitivi.
“Per avere i risultati finali di questa ricerca si dovrà attendere il 2019 – spiega Walter Ricciardi, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e tra gli autori dello studio – ma i dati pubblicati sono comunque di grande importanza, poiché ancora oggi, in tutto il mondo, vi sono scarsissime informazioni sulla sicurezza a 24 mesi delle e-cig, ed il dibattito scientifico è molto acceso. Nello specifico, da questo studio abbiamo a disposizione dati sulla sicurezza di 229 persone che utilizzano e-cig da almeno 24 mesi, mentre ad oggi il campione totale era inferiore a 100 soggetti. Sostanzialmente, lo studio conferma che la sigaretta elettronica può essere un’alternativa per gli ex fumatori per non tornare a fumare sigarette, ma la sua efficacia per smettere di fumare è minima. Inoltre, anche se vi sono state più irritazioni/infiammazioni alle vie aeree superiori tra coloro che fumano contemporaneamente sigarette elettroniche e tradizionali, non sono emersi gravi effetti collaterali per chi usa e-cig, un dato particolarmente importante”.