La Mummia del Similaun trovata sulle Alpi soffriva di Helicobacter pylori proveniente dall’ Asia

Un team internazionale di scienziati, coordinato dal paleontologo Albert Zink e dal microbiologo Frank Maixner dell’Eurac di Bolzano, ha condotto una particolare e lunga ricerca sulla mummia dei ghiacciai, Otzi, scoprendo qualcosa di sorprendente, non solo dal punto di vista scientifico ma anche da quello geografico. Nello stomaco dell’uomo del Similiaun è stato ritrovato l’Helicobacter pylori, un batterio abbastanza diffuso anche oggi in buona parte  della popolazione mondiale, che può determinare gastriti o ulcere. Ma la scoperta  non è tanto del battere in sé, o che Otzi soffrisse di ulcera, ma della storia geografica del microrganismo che ci consente  soprattutto di ricostruire gli spostamenti delle popolazioni umane e i flussi migratori del tempo. Analizzando il DNA dell’Helicobacter pylori, ritrovato nello stomaco di Otzi, si è scoperto che il microrganismo fosse di origini di un ceppo molto più antico e proveniente dall’asia, piuttosto che dal  nord-africa,come erroneamente si credeva fino a poco tempo fa. La scoperta ha dunque anche un importanza di carattere geografico, come spiega lo scienziato Frank Maixner «Helicobacter pylori accompagna l’umanità da tempi remoti, probabilmente dalla comparsa diHomo sapiens. Conoscere l’evoluzione e la diffusione dei suoi ceppi è come seguire le tracce delle migrazioni umane».Si suppone dunque che in passato, ci fossero due ceppi di Helicobacter pylori, uno asiatico ed uno africano. Con grande sorpresa degli scienziati,il batterio si rivela non appartenente al  ceppo diffuso oggi sul territorio europeo che avrebbe origini nord-africane ma proviene dall’Asia centrale e meridionale. In conclusione se il contenuto dello stomaco della mummia di Similiaun, rispecchia quello degli europei a lui coevi, lo studio dimostra che il flusso migratorio africano non aveva ancora interferito con il ceppo di Helicobacter pylori asiatco e quindi non erano ancora avvenute al tempo dell’uomo dei ghacci, ma è avvenuto molto dopo.La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Scienze.

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