La Germania combatte i populismi mentre in Italia imperversa “Cetto La Qualunque”

L’accordo tra Angela Merkel e Martin Shultz ricompone la frattura che si era creata alle elezioni dello scorso settembre, caratterizzate dall’avanzata della destra xenofoba. Ed i socialdemocratici, vistisi in minoranza, non avevano accettato di favorire i cristiano democratici della Merkel insieme agli alleati bavaresi della CSU. Nel corso degli ultimi tre mesi c’e’ stato il ripensamento, per contrastare i populisti di destra e rilanciare il ruolo di leader della Nazione in un’Europa Unita. C’e’ stata intesa di massima su temi importanti, quali i migranti, investimenti sociali per la famiglia, fisco, scuola e ricerca.

Riguardo ai migranti sara’ fissato un tetto massimo di 180-200mila richiedenti asilo e la limitazione di mille al mese per i parenti dei rifugiati che volessero ricongiungersi con i familiari. Non ci sara’ aumento delle tasse per i piu’ abbienti e verra’ ridotta la tassa di solidarieta’ per l’ex Germania Est. Riguardo al welfare ci saranno investimenti di circa sei miliardi per scuola, ricerca e digitalizzazione entro il 2021 e dodici miliardi per politiche  a favore di famiglia e nuove nascite.

Riguardo all’Unione Europea la Germania si fara’ promotrice di riforme strutturali nell’Area Euro e di stabilizzazione economica anche per far fronte alla perdita di una pedina importante quale la Gran Bretagna per la quale avanzano le procedure verso l’uscita dall’UE. Il socialdemocratico Schultz, dal canto suo, ha rivelato la necessita’ di un ministro dell’economia dell’Unione Europea per stabilizzare la moneta unica, con diverse velocita’ in funzione delle condizioni economiche dei vari Paesi, anche in vista del termine del quantitative easing previsto per fine anno.

E mentre responsabilmente la Germania raggiunge un accordo  per il suo futuro nell’ottica della continuita’ di un’Europa unita, in Italia queste preoccupazioni non riguardano i politici, vecchi e nuovi, impegnati in una campagna elettorale sfacciata all’insegna del ”chi offre di piu”. Ci si appresta ad una tornata elettorale, che non si e’ voluta accomunare alle amministrative di maggio: cio’ avrebbe comportato un risparmio di 500 milioni di euro. Ma tanto questo e’ il paese dei Paperoni!  Si andra’ a votare con il Rosatellum bis, voluto e scelto frettolosamente sia da destra che da sinistra al precipuo scopo di  frenare l’avanzata dei Cinquestelle, divenuti temibili perche’ dai sondaggi sono tra il 25 e il 30%dei consensi e potrebbero andare oltre…

E la bagarre della campagna elettorale e’ gia’ nel pieno, con lo stile del personaggio cinematografico “Cetto La Qualunque”. Negli ultimi giorni si e’ sbandierata l’attuazione di leggi e riforme che comportebbero spese per ottanta miliardi di euro: dall’abolizione della legge Fornero alla pensione minima da mille euro per tutti; dal reddito minimo di cittadinanza a 750 euro, agli ottanta euro per i figli minori, dall’abolizione del canone Rai, oltre naturalmente al milione di posti di lavoro, ma questa e’ un dejavu… Nessun politico che parli del debito pubblico e della sua possibile riduzione o di tagliare pensioni e vitalizi ai fortunati rappresentanti della casta. E tutti si ripromettono, una volta al Governo, di andare a urlare e reclamare a Bruxelles lo sforamento del 3% del rapporto Deficit/Pil e del Fiscal Compact.

Ci auguriamo ovviamente da Italiani che ci possa andare bene ancora in futuro, ma il divario di mentalita’e di serieta’tra i nostri rappresentanti e quelli tedeschi e’ radiografato dalle situazioni descritte qui innanzi. Da una parte c’e’ il senso di responsabilita’ dei tedeschi che si preoccupano della possibile deriva populista  e ricuciono alleanze, in nome della Nazione, dall’altra le spacconate dei politici italiani che continuano a badare esclusivamente al tornaconto elettorale sottovalutando la situazione economico-finanziaria del Belpaese che non dovrebbe far dormire sonni tranquilli…

E’ molto probabile che usciremo da questa tornata elettorale  senza un governo di fatto, anzi con un esecutivo tecnico sotto la regia dal Presidente della Repubblica. E non vorremmo che, in virtu’ di una situazione finanziaria non rosea, dovremo andare in Europa con il cappello in mano, altro che battere i pugni sul tavolo! Perche’ grazie a questa politica che mai rinsavisce rischiamo davvero la serie B dell’Area Euro o addirittura l’uscita dalla moneta unica che costituirebbe il classico salto nel buio…

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