La Crisi,quello che non siamo più

La Crisi – Le nostre risorse sono sempre meno, i nostri animi sempre più aridi, le nostre vite sempre più complesse,  e la fila di chi chiede aiuto cresce!Ciò che doveva essere un evento passeggero, la crisi,  si è trasformato in qualcosa di strutturale:  la perdita di lavoro,  di risparmi, lo sforzo di mantenere in vita la speranza, sono solo alcuni degli elementi che hanno cambiato la visione che abbiamo  delle cose, che hanno “imbruttito” il nostro essere.La politica c’entra  e come, forse perché mostra un modello perdente, forse perché ci insegna a non rispettare le regole, a non curarci dei più deboli, di chi ci vive accanto.E’ forse ora più che mai giunto il momento di riscoprire una nuova solidarietà, quella che i nostri nonni praticavano in maniera naturale, una solidarietà basata sulla relazione, sullo scambio reciproco, non solo di denaro, ma di attenzioni, tempo  e lavoro Chi ha più potere,  chi amministra la giustizia , dovrebbe elargire  i propri guadagni a favore di chi ne ha di meno ,questioni vecchie, sentite e risentite. Ma rendere possibile una corresponsabilità nell’ascolto delle fragilità personali e familiari si può, certo che si può, basterebbe fare qualche sforzo in più, partire dalle piccole cose, come sempre. E allora forse, quello che non siamo più disposti a fare, nessuno escluso, è proprio questo, volerci bene in maniera incondizionata, tendere la mano senza guardarci alle spalle.

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