Webete da Social, ti mette alla gogna e ti uccide! Internet luogo violento?

Webete? La rovina del web – Non esiste nulla di più violento di internet? Non proprio, in realtà il web è un mondo parallelo meraviglioso, capace di accorciare le distanze tra esseri umani “reali”. Solo quindici anni fa sarebbe stato folle immaginare di video-chiamare un parente dall’altra parte del mondo. Oggi non solo è possibile, ma lo si fa praticamente gratis ed in alta definizione! Un posto dove puoi documentarti, comprendere, conoscere. Un mondo parallelo così fortemente idealizzato nel quale oggi è possibile davvero farsi una coscienza morale. Per quale motivo allora sarebbe violento? Bhe in realtà i violenti sono coloro i quali ci vivono sul web, ovvero gli utenti. Esattamente come accade nella vita reale.

In Italia ad esempio ci sono dei paesini, delle città, di una bellezza poetica, in molti di essi riesci a respirarne l’essenza storica. Poi magari allunghi lo sguardo e ti rendi conto che essenzialmente sei circondato dal degrado, in una forma più o meno grave, a seconda del luogo. Dalla statua del 400 usata per scrivere messaggini d’amore alla fidanzatina, alla fontana storica usata per farsi il bagno, per non parlare dei genitori 2.0, che lasciano i loro bambini 3.0 comportarsi in qualsiasi modo, mentre passano ore a discutere in piazza (di cosa poi? Misteri). Insomma, un senso civico che diventa un senso d’inciviltà. Bada, non è una questione territoriale, accade ovunque, dal paesino più remoto della Puglia ad una metropoli come Milano.

Il web, soprattutto quello italiano non fa altro che replicare, amplificandoli, tutti gli aspetti peggiori del Belpese. Le colpe? Bhe essenzialmente sono dei social network, Facebook e Twitter in prima linea. Colpe tecniche intendiamoci, i social nascono per cogliere gli aspetti sociali delle persone, poi chiaramente sono le persone a risponderne personalmente dei propri comportamenti. Tuttavia ad oggi sia Facebook che Twitter lasciano passare tutta la “merda” possibile ed immaginabile, con un controllo praticamente pari a zero. Puoi trovare contenuti Porno, Razziali, Omofobi, Sessisti,Violenti, insomma le peggio cose. Puoi inoltre trovare i commenti degli utenti, ma su questo ci torniamo dopo.

Molti forse se ne saranno dimenticati, ma prima di Facebook e simili, esistevano, ed esistono fortunatamente tutt’ora i Forum, per chi non li conoscesse, sono delle community fatte da persone, gestite da persone, dove puoi discutere, dibattere, condividere argomenti d’interesse comune. Probabilmente una delle forme sociali più simili alla vita reale. Luoghi dove è davvero possibile crescere assieme, dove la “merda” citata sopra viene filtrata, eliminata o in molti casi neppure esiste.

WEBETE, ecco, il neologismo inventato dal noto giornalista Enrico Mentana, riesce a racchiudere la vera intensità di internet stesso. I più classici leoni da tastiera, quelli che hanno dovuto attendere Facebook e Twitter per esprimere la loro personalità, gli stessi che probabilmente quando vedi per strada abbassano la testa perchè imbarazzati dalla propria ombra. I webeti sono gli stessi che hanno il bisogno fisiologico del mi piace cronico, e fin qui nessun problema, ognuno è libero di soddisfare il proprio ego come meglio crede, e se 100 like possono aiutare ad accrescere la propria autostima va bene. Il problema sorge quando il webete si trasforma, quando diventa un violento da tastiera, quando inizia ad offendere, quando esulta per la tragedia dei treni in puglia, quando esulta per la morte di migliaia di migranti in mare, quando offende sistematicamente qualcuno solo per il colore della pelle.

Quando il bullismo della rete di rende un Webete

Ecco il vero problema! quando il Webete da perfetto bullo idiota con le sue vessazioni spinge un ragazzino a togliersi la vita, perchè il webete è cosi, ti tartassa, ti pressa fino a vederti crollare. Ma quando il webete si moltiplica, quando da 1 ne diventano 10, poi 100 poi diecimila, bhe non meravigliamoci se una giovane come Tiziana Cantone,  si toglie la vita impiccandosi.

Finita in una gogna mediatica social senza precedenti, solo perchè qualche imbecille da tastiera ha pensato bene di divulgare un video dai contenuti spinti, che moralità o meno a parte sarebbe dovuto rimanere privato. Ma ahimè Tiziana è solo l’ennesima vittima.  Perchè, ed è importante comprenderlo, alcuni come Tiziana hanno il brutale coraggio di togliersi la vita, altri questo coraggio fortunatamente non lo trovano, ma sono morti dentro. Il webete se non ti uccide fisicamente, ti divora l’animo, ti logora, riesce ad infilarti quel fastidiosissimo tarlo nella testa che ti martella continuamente fino ad azzerarti completamente. Bravi leoni da tastiera, bravioh!

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