Il Cervello si autodistrugge con la deprivazione del sonno: mangia se stesso!

Insonnia e disturbi del sonno rendono il cervello cannibale: si autoconsuma

Dormire è diventato un problema per oltre il 40% della popolazione mondiale. Solo in Italia ad esempio, circa 12 milioni di persone soffrono di disturbi legati al sanno, altri 4 milioni invece, soffrono di insonnia cronica.

Come se non bastasse tutte le problematiche legate al sonno peggiorano ulteriormente nei periodi caldi. Ma cosa può accadere al cervello se le notti in bianco diventano troppe? Bhe, diventa cannibale!

Se 3 miliardi di persone nel mondo hanno problemi legati al sonno la colpa è soprattutto del progresso tecnologico. Anzi, ad essere onesti del cattivo uso che l’essere umano ne fa di tale “benessere tecnologico”. Siamo diventati schiavi di smartphone, tablet, Pc, passiamo ore della giornata sui social, piegati con la schiena curva come fossimo dei primati. Come se non bastasse, incuranti della nostra salute fisica e mentale continuiamo a farlo anche di notte.

Un cervello cannibale!

Secondo un test svolto sui topi e condotto dall’Italiano Michele Bellesi, ricercatore dell’Università Politecnica delle Marche, la mancanza di sonno porterebbe il cervello ad “autodistruggersi” attraverso la pratica del cannibalismo.Le cellule cerebrali incaricate di ripulire la zona da residui e altri scarti cellulari diventano particolarmente iperattive finendo per attaccare anche le cellule “sane”.Una scoperta che mette in allerta il problema dell’insonnia, scatenando tali reazioni infatti, si aumenterebbe notevolmente il rischio di sviluppare, in futuro, malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer.

Lo studio è stato effettuato sui topi, in tre diverse condizioni: un gruppo di roditori ha dormito secondo il naturale ciclo, un secondo gruppo è stato tenuto sveglio forzatamente per 8 ore in più rispetto alla media, ed infine il gruppo “cavia”, lasciato sveglio per 5 giorni, una situazione, quest’ultima, che si manifesta solitamente durante la carenza cronica di sonno negli esseri umani.

I risultati sono stati oltremodo chiari, l’insonnia cronica porta gli astrociti (cellule che eliminano le sinapsi superflue) ad essere molto più attive, allo stesso modo lo sono i microgliali, che hanno invece il compito di eliminare le cellule danneggiate. L’eccessiva attività di tali cellule porta al consumo incondizionato di tutte le altre cellule, con il rischio appunto di aumentare notevolmente il rischio futuro di ammalarsi di patologie neurodegenerative.

Dormire bene è fondamentale

Dormire bene, dunque, è la chiave per una salute di ferro, o quantomeno per allontanare molti fattori di rischio che potrebbero condizionarla. Tuttavia non è facile curare un disturbo, in un mondo disturbato da tutto. Le regole per cercare di migliorare il proprio sonno sono sempre le stesse. In primis, condurre una vita regolare, mangiare in maniera sana, praticare dello sport, abolire tutti i vizi pericolosi come Fumo e alcool. Dormire in orari regolari, non utilizzare smartphone o ascoltare musica per cercare di conciliare il sonno. Tenere l’ambiente dove si dorme in ordine, con una temperatura attorno ai 20 gradi. SPEGNERE LA TECNOLOGIA.

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