L’infarto resta una delle patologie più diffuse al mondo, ma sappiamo con esattezza di cosa si tratta? Quali sono le cause che provocano l’attacco di cuore? Quali segnali l’organismo ci lancia e come possiamo anticiparli? Ma soprattutto, come possiamo difenderci? Quanto la prevenzione, sia alimentare che fisica può realmente proteggerci? Scopriamolo assieme.
Infarto, di cosa si tratta?
Non è necessario entrare nel dettaglio, pertanto cercheremo di essere più elementari possibili. Per maggiori informazioni sulla tematica è consigliabile rivolgersi a fonti medico-scientifiche. Il classico attacco di cuore prende il nome di infarto miocardio, rappresenta circa l’80% degli Ictus.
Si manifesta quando il sangue che circola diretto ad una parte del muscolo cardiaco viene interrotto. Se il flusso sanguigno non viene ripristinato e regolato in tempi brevissimi, la zona del cuore interessata dalla mancanza di sangue si danneggia per la mancanza di ossigeno, per poi “morire”.
La causa maggiore legata all’infarto è costituita nella maggior parte dei casi dall’aterosclerosi. Quando vanno incontro ad ulcerazione, le placche aterosclerotiche possono provocare occlusione arteriosa acuta (e quindi infarto) sia attraverso la formazione di emboli, sia attraverso la trombosi sovrapposta all’ulcerazione. Con il passare degli anni, soprattutto in età adulta, può accadere che frammenti più o meno grandi della placca vadano a rompersi, creando un grumo di sangue che può ostruire il flusso del sangue da e verso il cuore.
Infarto, quali sono i sintomi più comuni?
L’infarto non fa distinzione di età, può colpire a 20 anni così come a 90 anni. Chiaramente l’infarto giovanile è meno frequente considerata la struttura organica molto più robusta e vigorosa rispetto all’organismo di un 50-60 enne, ciò non toglie che, soprattutto negli ultimi anni, colpa anche dello stile di vita “aggressivo”, i casi di infartuati sotto i 30 anni è particolarmente aumentato.
Molti sono convinti che l’infarto sia una patologia traditrice, che colpisce all’improvviso. In realtà non è sempre vero, secondo diversi studi, solo il 30% delle persone colpite da attacco cardiaco non ha presentato sintomi. Il più delle volte l’organismo ci lancia dei segnali, che per abitudine o per nostra innata presunzione tendiamo a sottovalutare.
Attacco di cuore: alcuni segnali importanti da non ignorare o sottovalutare.
1 Dolore al petto;
Si tratta del sintomo più comune e purtroppo anche il più sottovalutato. Si manifesta in una zona molto delicata, dove si incanalano tutti i principali dolori. Dolore allo sterno, alle ossa, al muscolo pettorale o una semplice cattiva digestione. Per fare un esempio, se vai in palestra e sollevi dei pesi alla panca è molto probabile che si tratta di un dolore muscolare da sforzo. Ecco, in questo caso le sensazioni personali sono molto soggettive. Tuttavia soprattutto se non avete fatto sforzi particolari e avvertite una costante pressione sul petto è consigliabile rivolgersi al proprio medico per un controllo.
2 Vertigini e mal di testa;
A differenza del dolore al petto, le vertigini non sono molto frequenti, soprattutto nei soggetti sani. Se inoltre, sono associate anche a forti capogiri e, o, mal di testa, potrebbe trattarsi di segnali di un prossimo infarto. Maggiore attenzione se i sintomi sopra citati provocano un forte senso di disagio, disorientamento e svenimento. Tali sintomi possono anche essere collegati ad aritmie e alterazioni improvvise del ritmo cardiaco. Pertanto se avvertite questi segnali è consigliabile recarsi dal medico.
3 Battito accelerato;
Qualora vi trovate in una condizione di riposo e percepite un battito del cuore accelerato e, o irregolare (aritmia), potrebbe trattarsi di un segnale di un prossimo infarto. Più di un campanello di allarme dovrebbe scattare qualora il battito accelerato fosse accompagnato da capogiri e difficoltà respiratorie.
4 Difficoltà respiratorie;
Solitamente la difficoltà nella respirazione indica problemi di tipo polmonare, come le ostruzioni delle vie aeree o il più comune asma. Tuttavia, se la difficoltà respiratoria è accompagnata da dolori al petto, alle braccia e, o a forti capogiri, potrebbe trattarsi di un chiaro segnale legato ad un attacco di cuore.
5 Vomito e mancanza di appetito;
Altri segnali da non sottovalutare sono sicuramente la nausea e la mancanza di appetito. Molti pazienti hanno dichiarato come, qualche ora prima di essere colpiti da infarto, hanno avvertito una forte sensazione di nausea, altri hanno vomitato, mentre praticamente tutti hanno perso l’appetito.
6 Stanchezza e debolezza;
Altri segnali spesso sottovalutati sono la stanchezza e la debolezza fisica. In realtà, esattamente come i dolori al petto, sono segnali molto difficili da interpretare. Anzi, secondo gli esperti stanchezza e affaticamento sono sintomi che possono presentarsi anche alcune settimane prima dell’attacco di cuore. Si tratta di una condizione molto soggettiva. Magari se avete fatto sport o compiuto uno sforzo fisico, è molto probabile che la stanchezza sia solo frutto di un recupero fisico. Se invece siete in una condizione di riposo e avvertite da qualche giorno un anomalo disagio fisico, magari spossatezza o debolezza fisica anche per piccole operazioni quotidiane, bhe, in questo caso sarebbe opportuno rivolgersi ad un medico.
7 Braccia doloranti;
Altro sintomo frequente che potrebbe indicare un possibile attacco di cuore è il dolore al braccio. Anche se non sempre, il dolore parte dal petto e si estende a tutto il braccio, ma non solo, molti pazienti hanno raccontato che poco prima di subire l’infarto hanno avvertito dolori e micro-paralisi anche ai gomiti, alle mani, al collo, parte del volto ed infine la spalla. Bhe a differenza del dolore al petto, in questo caso agire preventivamente è sostanzialmente più facile. Insomma, se ti trovi in una condizione di riposo o di relax ed avverti strani dolori al braccio, forse sarebbe meglio recarsi dal medico.
8 Sudorazione eccessiva;
Altro sintomo molto comune legato al possibile infarto è la sudorazione fredda. In questi casi è più semplice capire che qualcosa sta per accadere, considerato che la sudorazione eccessiva si manifesta solo in determinate situazioni (sport, caldo eccessivo, agitazione). Insomma, se siete comodamente seduti in poltrona ed iniziate ad avvertire una sudorazione eccessiva, magari accompagnata da brividi di freddo, bhe non perdete tempo e recatevi dal medico per un controllo.
Tenere lontano l’infarto con la prevenzione
Come abbiamo appena letto il miglior modo per tenere lontano l’attacco cardiaco è imparare a conoscere il proprio organismo. Ricordiamo che il 70% dei pazienti colpiti da infarto riceve chiari segnali in largo anticipo. Quantomeno sufficienti per agire preventivamente.
La prima raccomandazione medica è quella di tenere sotto controllo il peso, l’accumulo di grasso corporeo può incidere notevolmente sull’incidenza della patologia. Pertanto se sei obeso o in sovrappeso sarebbe il caso di mettersi a dieta.
Lo sport è la vera fonte di vita, praticare attività fisica può davvero fare la differenza tra lo stare bene o male. Non è necessario essere dei professionisti, sono sufficienti tra gli 80 e i 200 minuti di movimento a settimana. Eliminare i vizi dannosi come il fumo o l’alcol. Non solo contribuiscono alla possibile incidenza di un infarto, ma aumentano notevolmente il rischio di ammalarsi molto gravi.
Seguire una dieta sana che includa verdure e frutta fresca ogni giorno, pesce almeno due volte a settimana e basso consumo di zuccheri. Diminuire drasticamente il consumo di grasso e cibi fritti. Mantenere una pressione sanguigna sotto i 120/80 ed avere un livello di colesterolo nella norma. Senza dimenticarsi il consiglio più importante, recarsi dal medico più volte nel corso dell’anno.