Quand’ero piccolo, adoravo questa giornata. Non vedevo l’ora che arrivasse Halloween perché si faceva la zucca con la candela e poi potevo scegliere una maschera terrificante e uscire con i miei amichetti la sera a fare dolcetto o scherzetto. Le persone c’aspettavano, lo sapevano. Te le ritrovavi tutte al supermarket a comprare le caramelle perché “stasera vengono i bambini”. Ed era un modo per stare insieme, per divertirsi, per giocare. Era un modo per combattere la morte con la vita. L’ho sempre visto così Halloween. Perciò mi è sempre piaciuto.
I jeans, ad esempio, sono un’invenzione americana. Qualche anno fa, per questa mia affermazione, mi ritrovai a discutere per ore con un utente. L’utente sosteneva, giustamente, che invece il jeans nasce a Genova.
Per essere precisi, un tempo, in tutto il mondo antico, si usava dare ai tessuti il nome del luogo di produzione, e Jeane era il nome scritto su molti carichi di fustagno che, a partire dal Cinquecento, arrivavano a Londra dalla repubblica marinara di Genova, allora al suo apogeo, diventando così il nome di questa tela, molto apprezzata sul mercato inglese per la sua robustezza e il suo costo. Era anche abbondantemente utilizzata a partire dal XVI secolo dalla marina genovese per equipaggiare le navi a vela e per vestire i marinai.
Tutto molto interessante, ma se non ci fosse stato Levi Strauss a brevettarlo, oggi chissà; che poi, Strauss è tedesco naturalizzato americano. Per cui, come la mettiamo? Il jeans è un’invenzione tedesca? No, sempre americana. Perché è grazie a loro che è diventato il simbolo di intere generazioni. Noi italiani siamo bravi, ma ci facciamo scappare le cose. Siamo pigri. In ogni caso, questo è un off-topic, sto rischiando di uscire fuori dalla traccia, come con i temi al Liceo.