A causa della crisi innescata da Matteo Renzi “il corsaro” (definizione del giudice emerito Sabino Cassese), manovra che pochi hanno compreso e nessuno ha giustificato, in Italia e all’estero, ora Conte per ottenere la maggioranza alla Camera e al Senato ha bisogno dei voti dei “responsabili” che suppliscano al venir meno di Italia Viva.
Facciamo subito una precisazione: i responsabili, a patto che Conte li trovi in numero sufficiente, sono coloro che appartengono al gruppo misto parlamentare o di altra area, che si lasceranno convincere a votare per la fiducia al governo per evitare il protrarsi della crisi o, peggio, il ritorno alle urne. Da più parti questi responsabili sono definiti “voltagabbana”perchè, alla concessione del loro voto, anche in spregio alle iniziali convinzioni, seguirà quasi certamente una ricompensa politica. Quindi probabilmente l’acquisizione del voto dei responsabili non sarà la più limpida e cristallina delle azioni, ma servirà a dare un governo a un Paese che aspetta boccheggiante ristori per le attività produttive e la redazione di un serio programma per il futuro dei nostri figli (Recovery Plan).
Ed a questo proposito il teatrino della politica sta dando il peggio di se. L’azzardata azione di Renzi è apparsa diretta più a defenestrare il premier Conte che a dare un futuro migliore al Paese, come invece va predicando. Era stato invitato da Bersani a ”trattenere l’orgasmo”, cioè pazientare un attimo prima di sfogare tutto il suo malessere contro Conte, appunto per non aprire una crisi al buio. Niente da fare: crisi è stata! con tanto di salita dello spread che in pochi giorni ha fatto perdere bei soldini allo Stato e con la prospettiva di perdere mesi preziosi per tentare di sanarla.
Precisiamo che per definizione responsabile è una persona che mette dinanzi a tutto il bene comune; per un onorevole dovrebbe essere prioritario operare nell’interesse del popolo che gli conferisce il mandato su base fiduciaria. Abbiamo pure visto che il ricorso ai cosiddetti responsabili nell’agone politico subisce una significativa deviazione rispetto dalla definizione ora esposta, quindi escludiamo questi ultimi dall’essere dei veri responsabili, anche se incidentalmente dovessero essere utili a salvare l’esecutivo.
Ma torniamo al comportamento degli attuali eroi politici. I sovranisti Salvini e Meloni hanno preso al volo la peggiore delle possibilità: quella di tornare al voto in quanto, basandosi sui sondaggi che li vedono in testa come coalizione, stanno incalzando chiedendo tale opzione pur sapendo che in piena pandemia è vietato fare assembramenti: se nelle scuole non si va per la didattica, come ci si può recare in massa per votare? Del resto se avessero voluto fare opposizione costruttiva essi hanno avuto mesi di tempo, evidentemente è più comodo demolire e speculare sulle disgrazie altrui che costruire. Quindi non possono essere definiti né responsabili, né costruttori!
Gli stessi rappresentanti del Partito Democratico contro le minacce di Renzi non hanno fatto scudo convinto a favore del leader della coalizione; ed anche essi alla sfiducia manifestata da Renzi con il ritiro delle ministre, hanno minacciato, fingendo o credendolo davvero, il ritorno alle urne. Anche in questo caso le proposte e le reazioni ci sono sembrate qualunquiste e fuorvianti.
I Cinquestelle sono rimasti nel limbo, forse più preoccupati dal perdere i seggi, qualcuno definitivamente, data la riduzione del numero dei parlamentari alle prossima tornata elettorale.
Il cavalier Berlusconi predica bene, essendo un moderato ed europeista (fa parte del PPE), ma alla fine vuol restare attaccato carro della destra che potrebbe vincere al prossimo turno.
La triste realtà è che nell’attuale scenario politico di responsabili veri ne troviamo ben pochi. Allora che si fa? Bisogna accontentarsi dei meno peggio, sperando che la pandemia non infierisca ancora e che l’Unione Europea continui a darci credito.