Preoccupa la situazione del ghiacciaio Totten, nell’Antartide Orientale, che sta iniziando un processo alquanto veloce di scioglimento. Il ghiacciaio Totten, situato nella parte orientale dell’Antartide, è una delle riserve di acqua dolce più imponenti del pianeta: il suo bacino occupa una superficie più vasta di quella dell’Italia. A preoccupare i glaciologi è che il Totten ha una velocità di fusione estremamente elevata.
Il ghiacciaio, il più grande nel “sesto continente”, infatti, si starebbe sciogliendo dal basso lì dove risulta eroso dall’acqua calda. Questa, scorre attraverso un largo canale di dieci chilometri circa e profondo uno così come stabilito e osservato da alcuni studiosi attraverso un iter di esami effettuati a bordo di una nave australiana la: “Aurora Australis”.
Il tutto ha avuto inizio del 2015, quando i ricercatori guidati dal glaciologo Stephen Rintoul dell’University of Tasmania hanno potuto raccogliere i primi dati oceanografici interni del Totten, approfittando di una lunga fessura apertasi nel ghiaccio marino, di solito impenetrabile alle navi.
Attraverso tali esami è stato rilevato come, ci sia un vero e proprio rischio di innalzamento dei mari che metterebbe a rischio il ghiacciaio. La rivista Science Advances nei giorni scorsi ha pubblicato, quindi, questo nuove scoperte che, metterebbero in rilievo nuovi fattori finora del tutti sconosciuti. Il sollevamento, quasi certo, dei mari e di conseguenza lo scioglimento del ghiacciaio Totten preoccupa e non poco. Infatti, è stato studiato come il ghiacciaio in questione contenta abbastanza ghiaccio tale, da poter far innalzare il livello del mare.
Tale innalzamento globale stando a quanto studiato, arriverebbe a toccare circa i 3,5 metri laddove dovesse sciogliersi del tutto. La possibilità di uno scioglimento totale non è da escludersi, in quanto così come dichiarato da alcuni scienziati l’acqua che corrode il ghiacciaio Totten scosse a ritmi impressionanti, si parla infatti di circa 220mila metri cubi al secondo.