G7 2021 in Cornovaglia, decisioni su Cina, Vaccini e Clima

DAL SUMMIT IN CORNOVAGLIA LINEE CONCORDI PER I SETTE GRANDI. PRESE LE DISTANZE DALLE AUTOCRAZIE

Si è concluso il vertice del G7 (Stati Uniti, Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Giappone e Canada) svoltosi a Carbis Bay, località costiera del sud ovest della Gran Bretagna. Si è discusso della pandemia, di clima, di politica internazionale e di diritti civili.

Il Presidente degli Stati Uniti Biden ha voluto ribadire il ritorno da parte dell’America ai temi prioritari del Patto Atlantico con i Partner europei e di costituire con essi una corsia preferenziale in tema di commercio ed economia, percorso che possa rintuzzare la via della Seta, posto in essere dalla Cina. L’obiettivo sarà quello di venire incontro a quei Paesi europei aventi un reddito pro capite medio o basso.

L’America darà inoltre una grossa mano in tema di vaccini essendosi impegnata a fornire nel breve termine mezzo miliardo di dosi Pfizer ai Paesi più in difficoltà alla luce della nuova variante indiana; gli Usa si impegnano inoltre a seguire il progetto Covax.

Il premier italiano Mario Draghi ha ribadito di voler proseguire per l’Italia gli obiettivi di europeismo ed atlantismo prendendo le distanze dai regimi autocratici, che non hanno come priorità le regole democratiche ed i diritti civili. Con schiettezza e nello stesso tempo la diplomazia che lo contraddistinguono ha censurato quegli atteggiamenti di sfruttamento lavorativo, dirottamento di aerei, scarsa trasparenza nell’informazione, repressione del dissenso adottati da certe nazioni. Il riferimento era diretto principalmente alla Cina (ma anche a Turchia e Russia), la cui espansione commerciale, ha fatto intendere il Premier italiano, può essere tollerata solo con patti chiari, assenza di sotterfugi e rispetto di regole condiviso.

Le autorità cinesi, non presenti in quanto non compresi nel G7, non hanno reagito bene a queste allusioni, rispondendo piccate che “una ristretta cerchia di persone non può decidere dei destini dell’umanità intera”. Una risposta secca a cui dovranno incontri e negoziati, dal momento in cui a nessuno conviene una rottura, ma si auspica una risoluzione diplomatica ed uno smussamento delle rispettive posizioni.

In effetti bisogna riconoscere che la Cina è un ostico concorrente in quanto è in procinto di superare gli Stati Uniti come potere economico. In particolare si vuol arginare l’influenza che sta esercitando nei Paesi Africani che, a loro volta, a causa dell’endemica povertà, è probabile che subiscano una seconda colonizzazione, stavolta ad opera del Dragone cinese.

Il dialogo tra Draghi e Biden è ripreso al vertice Nato tenutosi a Bruxelles: quest’incontro è valso a rinsaldare l’intesa tra Italia e Stati Uniti e a trattare dei dossier di politica estera. In particolare quello con il Nordafrica, specie con la Libia, dove l’Italia è molto attiva e ove si sente la necessità di attuare il cessate il fuoco per pianificare la ricostruzione sulla base di elezioni già il prossimo dicembre; condizione necessaria è intanto l’allontanamento dalla Libia dei mercenari siriani, nonché dei soldati russi e turchi. Il Presidente Biden incontrerà nei prossimi giorni il leader turco Erdogan e quello russo Putin il giorno 16.

Ma tornando al vertice in Cornovaglia dobbiamo riconoscere che nei primi giorni si era già raggiunto un risultato di rilievo: la decisione della digital tax del 15% per le aziende Big Tech. Quindi per Google, Amazon ed Apple che temevano addirittura una tassa del 21% è stata adottata una linea soft con l’adozione di un’aliquota intermedia che era nell’aria e non più procrastinabile. Le Big Tech stanno incrementando i ricavi con la pandemia, risultati che erano già nettamente in crescendo (118% negli ultimi cinque anni).

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