Lasciarsi leccare il volto, baciare sul muso un cane o un gatto in segno d’affetto, è un comportamento sbagliato, non salutare e soprattutto diseducativo per i più piccoli. Senza dubbio il rapporto di estrema fiducia, di alleanza e di complicità che provano certi animali per i propri “padroni” può essere paragonato solo all’amore innocente che un bambino prova per la propria madre. Tuttavia, certe volte, esattamente come accade nei rapporti umani, il troppo amore può diventare un problema.
Prendiamo l’esempio del cane, l’animale “domestico” più comune, bisogna partire proprio dall’aspetto principale, resta un animale! Non bisognerebbe far dormire il proprio amico fidato nel lettone di famiglia, sul divano, ma soprattutto bisognerebbe assolutamente evitare il classico bacio, per i meno pratici s’intende quando il cane lecca il volto del padrone o le mani dello stesso, un gesto per rafforzare il legame affettivo!
Per quanto possa sembrare un gesto totalmente innocuo, ed in effetti il suo valore simbolico lo è assolutamente, purtroppo non lo è altrettanto per la salute dell’uomo, anzi, potrebbe rivelarsi molto pericoloso. I cani, cosi come i gatti, sono nati per vivere all’aperto e dunque hanno delle caratteristiche organiche molto diverse dall’essere umano. Proprio i cani e i gatti presentano nella propria saliva un batterio particolarmente subdolo, il Capnocytophaga canimorsus, capace di provocare la sepsi più comunemente setticemia, se viene a contatto con le mucose umane.
L’avvertimento è stato lanciato dal British Medical Journal Case Reports, il quale avrebbe riportato alcuni casi d’infezione su alcuni esserei umani, in modo particolare racconta il caso di una pensionata, senza apparenti gravi problemi di salute, finita in terapia intensiva dopo essere stata colpita da una grave e rara forma di setticemia contratta dal suo cagnolino, un levriero italiano.
Secondo le testimonianze, la settantenne è viva per miracolo, dopo essersi sentita male ha chiamato un nipote, lo stesso si è subito accorto che la nonna non riusciva a sillabare bene le parole, insomma farfugliava al telefono. Immediata la chiamata ai paramedici inglesi, arrivati sul posto hanno trovato l’anziana svenuta nel suo letto.
Il repentino ricovero in ospedale, dopo un iniziale miglioramento a seguito delle cure, la donna in un paio di giorni ha avuto un rapido peggioramento, una grave insufficienza renale e i successivi esami del sangue avevano quindi evidenziato un’infezione da Capnocytophaga canimorsus, poi degenerata in sepsi. Dopo due settimane in terapia intensiva e 30 giorni di ricovero, grazie ad una cura a base di antibiotici, la pensionata è stata dimessa e la setticemia sconfitta.
Non creare allarmismo da “leccata”
Dunque il batterio è presente nella cavità orale di molti animali, in modo particolare dei cani e dei gatti, può essere trasmesso all’uomo se avviene un contatto con la saliva dell’animale. Tuttavia, veterinari tendono a precisare che non bisogna creare allarmismo, tutti i batteri presenti al mondo possono provocare la setticemia, ma bisogna chiarire che la patologia colpisce soprattutto coloro i quali hanno già un sistema immunitario compromesso.
Tuttavia per quanto non bisogna creare una psicosi da “leccata” canina o felina, anche per una questione igienica- secondo gli esperto- bisogna comunque evitare di farsi leccare dagli animali, ci sono tanti modi per dimostrare affetto al proprio animale.