Ad un mese e mezzo dalle consultazioni elettorali per il rinnovo dei Consigli Regionali in sette Regioni a statuto ordinario c’e’ pieno fermento per la presentazione delle liste. Non essendosi realizzata la possibilta’ di una candidatura unitaria che ricalcasse l’accordo PD –Movimento Cinque Stelle, il ministro Costa ha declinato l’invito. Quindi il M5S sara’ rappresentato da Valeria Ciarrambino, come cinque anni fa, mentre il Centrosinistra si e’ affidato al Governatore uscente Vincenzo De Luca.
Anche l’iter del Centrodestra e’ stato travagliato, in quanto sulle pressioni della Lega e Fratelli d’Italia hanno prevalso le ragioni di Forza Italia che, dopo un’iniziale ipotesi ricadente su Mara Carfagna, ha riproposto Stefano Caldoro, che aveva gia’ esercitato il ruolo di capo dell’esecutivo regionale dall’anno 2010 al 2015. Completano la griglia degli aspiranti governatori Sergio Angrisani, come candidato del Terzo Polo, che sara’ sostenuto dalla Conferazione dei Movimenti Identitari e del Movimento Verde; e Giulio Granato in forza a Potere al Popolo.
Sistema elettorale regionale in vigore
La legge elettorale per le regionali (emanata nel 2009 e modificata nel 2015) in Campania consistera’ in un sistema proporzionale a turno unico, in base al quale risultera’ eletto Governatore il candidato che riuscira’ ad avere un voto in piu’; ad esso verra’ attribuito un premio di maggioranza del 60% dei 50 seggi a disposizione per garantire la governabilita’. I seggi saranno cosi’ ripartiti: Napoli 27 seggi; salerno 9 seggi; caserta 8 seggi; Avellino 4 seggi; chiude Benevento con 2 seggi. I consiglieri saranno eletti con criteri proporzionale in base a liste circoscrizionali con lista provinciale che deve superare la soglia di sbarramento del 3%; se si tratta di una coalizione tale soglia sale al 10%. Gli elettori avranno a disposizione il voto disgiunto, cioe’ potranno indicare un candidato governatore e dare preferenza a una lista che non lo appoggia, anzi possono esprimere due preferenze purche’ una di esse rispetti le quote rosa.
Se negli schieramenti del cantrodestra, del Terzo polo e di Potere al Popolo la linea e’ ben delineata, non si puo’ dire la stessa cosa per il centro-sinistra, in quanto a sostegno del nome di De Luca si sono intruppate ben diciotto liste, tra cui il Partito democratico, Piu’ Europa, Centro democratico e Italia Viva, partito Socialista, Verdi, ecc. La convergenza per De Luca potra’ far piacere al Governatore uscente perche’ significa superiorita’ numerica, ma cio’ ha attirato le critiche sia della concorrenza,
che di alcuni big che ne fanno parte. Ad esempio Ciriaco De Mita, che pochi giorni fa a Napoli ha lanciato il nuovo partito dei Popolari, a detto che si ha l’impressione di convergere su un nome per utilitarismo piu’ che sulle idee politiche; dello stesso parere Clemente Mastella che ha intanto cambiato coalizione per correre a sostegno di De Luca ; e’ di pochi giorni orsono la novita’ delle dimissioni della consorte Sandra Lonardo, che da Forza italia e’ passata al Gruppo Misto del Senato. IL sindaco di Nusco ha avuto parole di dispregio sia per Salvini, tacciandolo di essere “privo di pensiero politico” che del Partito Democratico che, a suo dire, non avrebbe consistenza.
Nei prossimi giorni sicuramente si delineera’ la situazione con uno sfoltimento delle liste, peraltro lo stesso De Luca ha minacciato, in ultima analisi, di farlo lui. Questi ha tutti i favori del pronostico, anche se in politica non si puo’ mai dire mai. Secondo un sondaggio di inizio luglio Winpoll per il Sole 24 Ore De Luca era accreditato del 64%, caldoro del 21,9% e Ciarambino del 10,9%.