La seduta del Consiglio comunale di Avellino, svoltasi ieri in streaming e’ stata concentrata sugli aiuti da fornire al commercio cittadino, in chiara difficolta’ a causa del lockdown da Covid-19. Sono state approvate varie misure, tra le quali l’allargamento degli spazi antistanti i negozi ed il prolungamento dell’orario di apertura fino alla proposta di rendere area pedonale l’intero centro storico.
Mentre la minoranza, a mezzo del portavoce Ferdinando Picariello (M5S) si e’ fatta promotrice di un pacchetto comprendente ben 27 proposte che, essendo state considerate di varia natura e non incentrate sull’argomento commercio, venivano rinviate al prossimo Consiglio. Decisione non gradita dalla minoranza che, ad eccezione dei consiglieri Montanile e Spiezia che hanno votato a favore, per protesta e’uscita dalla riunione assembleare, tacciando di decisionismo antidemocratico il sindaco Gianluca Festa ed i suoi fedelissimi. In effetti il pacchetto proposto dalla minoranza, oltre che di commercio, trattava di anche di sanita’, scuola, cultura, tributi comunali, lavori pubblici ed edilizia, servizi sociali, verde pubblico e mobilita’.
Le proposte della maggioranza approvate prevedono l’esenzione del pagamento della Tosap fino al 31 dicembre dei Dehors di tipo uno e due, inoltre i commercianti potranno utilizzare i marciapiedi prospicienti e le aree delimitate da strisce blu dinanzi ai negozi per consentire un agevole utilizzo degli spazi in relazione al distanziamento anti Covid-19; riguardo ai Dehors si potra’ aumentare lo spazio fino al 30% senza aggravio di tributi. Il tutto presentando solo una piantina dell’esercizio gia’ in funzione corredato di fotografie e con la compilazione di un modello che sara’ fornito dal Comune.
Comune di Avellino e Mercato settimanale: la sentenza del Tar non risolve
Si ingarbuglia invece la vicenda del mercato bisettimanale, dal momento che la sentenza del Tar di Salerno non offre una soluzione ne’ facile, ne’ immediata. Il Tar ha sentenziato che entrambe le aree non sono idonee (sia il piazzale antistadio che campo Genova) in quanto non presentano i requisiti in materia igienico-sanitaria e logistica adeguati. Pertanto l’organo giurisdizionale amministrativo ha demandato ad Asl e Nas il seguito: dovranno tali organismi verificare il raggiungimento degli standard indicati dal tribunale nello spazio di venti giorni, compito a cui dovra’ ottemperare il Comune. Nasce spontanea una considerazione: se per decenni si e’ utilizzata un’area non idonea, quella del piazzale degli Irpini, vuol dire che in tanti non hanno vigilato! Le reazioni alla decisione del Tar sono varie: Il Sindaco, se vorra’ riproporre campo Genova, dovra’ darsi da fare per rendere idonea un’area per la quale sono gia’ stati spese diverse migliaia di euro ed ove alcune settimane fa sono stati effettuati i prelievi per i test rapidi anti Covid.
Gli ambulanti invece reclamano ancora di tornare al piazzale degli Irpini, che a loro dire costituisce la sede ideale per un’area mercatale, e che tanto piu’ all’attualita’ consentirebbe gli spazi di distanziamento sociale. Stando cosi’ le cose la matassa sembra difficile da sbrogliare: il Tar ha rinviato alla Camera di Consiglio del prossimo 17 giugno la decisione effettiva; pertanto vi e’ meno di un mese per provvedere. A quella data saranno trascorsi sei mesi dal blocco delle attivita’ mercatali e gli ambulanti, colpiti anche dalle conseguenze economiche del Covid-19, se non sara’trovata una soluzione, minacciano l’inoltro di richieste risarcitorie verso il Comune di Avellino.