Nuovi orizzonti di speranza si aprono nella continua quanto difficile battaglia al cancro, che ricordiamo ancora oggi, nonostante l’enorme tecnologia medica, essere spesso un male tremendo. Un male difficile da sradicare e il più delle volte anche difficile da curare.
La scoperta Italiana lascia trapelare nuove speranze, il che è sempre di buono augurio in vista di un futuro magari non troppo lontano, dove tutte le malattie potranno essere curate al 100%. La proteina chiamata beta-Catenina, infatti, alimenta l’insorgere o l’evoluzione del cancro del colon.
La ricerca è finanziata dall’Airc e coordinata dall’Università del Salento, pone le basi per provare quantomeno a combattere uno dei tumori più “violenti” in assoluto. Un Team di ricercatori Italiani impegnato nella ricerca contro il cancro ha individuato una speciale proteina strettamente legata al tumore del colon retto, che, attraverso alcune specifici obbiettivi potrebbe diventare il bersaglio perfetto per eseguire successivamente delle terapie di precisioni e mirate.
Cancro al colon, ricerca italiana ancora protagonista.
Ogni anno si ammalano di cancro al colon retto quasi 1,5 milioni di persone, con una percentuale di decessi pari a più della metà. L’incidenza varia notevolmente tra i vari Paesi del mondo ed è strettamente legata ad elementi di un cosiddetto stile di vita occidentale.
L’incidenza è più alta negli uomini che nelle donne e aumenta notevolmente con l’età; nei Paesi sviluppati l’età media alla diagnosi è di circa 70 anni. Nonostante forti componenti ereditarie, la maggior parte dei casi di tumore del colon-retto sono sporadici e si sviluppano lentamente nel corso di diversi anni, attraverso la sequenza adenoma-carcinoma.
Beta-catenina
I ricercatori Italiani hanno dunque individuato una particolare proteina, chiamata beta-catenina, particolarmente attiva nei pazienti che presentano il cancro al colon retto. In particolar modo, la beta-catenina tende a sottolineare in maniera evidente un’espressione genica esagerata solo nelle cellule tumorali. Malgrado il ruolo chiave che la molecola riveste nelle fasi precoci d’insorgenza di questo tumore, farmaci intelligenti diretti contro di essa hanno finora mostrato una limitata efficacia terapeutica, riuscendo a bloccare la proliferazione ma non la sopravvivenza delle cellule cancerose.
Ora è stato fatto un ulteriore passo avanti evidenziando un legame tra la beta-Catenina e un circuito molecolare, il quale pare essere in grado di uccidere precocemente le cellule cancerose. Tutto ciò rappresenta un vero e proprio tallone di Achille del cancro al colo