Perdere i capelli è un problema molto comune, quasi il 60% degli uomini soffre di una forma più o meno grave di Alopecia androgenetica, o comunque di inestetismi legati ai capelli. Seppur in percentuale molto minore, anche le donne possono soffrire degli stessi disagi.
La caduta dei capelli è diventato un problema piuttosto rilevante rispetto agli anni passati. In un mondo fatto di apparenze, di social, selfie e bella presenza tirata a lucido, vedersi sfumare la folta chioma può in molti soggetti (soprattutto giovani) avere un impatto devastante. Guardarsi allo specchio e vedersi calvo può, nei soggetti più deboli, provocare dei forti scompensi emotivi, che si traducono spesso in depressione, stress, apatia, chiusura in se stessi. Insomma, per quanto non si tratti di una vera malattia, le conseguenze della calvizia non vanno sottovalutate.
Caduta dei capelli. La calvizia oggi può essere mascherata.
Fortunatamente il progresso biomedico ha comunque portato notevoli vantaggi rispetto al passato. Sono sufficienti poco meno di 10 mila euro per effettuare trapianti di capelli più che soddisfacenti, così come, con poche centinaia di euro è possibile mascherare la calvizie con tecniche di micropigmentazione (Tatuaggio sul cuoio capelluto, che simula un effetto rasato). Insomma, le possibilità per rimediare ai danni provocati dalla genetica oggi sono alla portata di tutti.
Cura della calvizie: la ricrescita è possibile nell’80% dei soggetti. A tal proposito un team di ricercatori Italiani, ha studiato e perfezionato una terapia di tipo biologico-cellulare, basata essenzialmente sull’infiltrazione di derivati del sangue. Nell’80% dei pazienti con alopecia androgenetica sottoposti ai test clinici, i capelli sono ricresciuti folti e forti. Ad oggi sono migliaia le ricerche realizzate per trovare una cura definitiva alla caduta dei capelli nell’essere umano, ma per quanto si siano fatti dei progressi, niente di concreto è stato ancora sviluppato.
I complottisti sono convinti che in realtà esista una volontà concreta di non voler trovare una cura, d’altronde il business che gira attorno al capello è di miliardi di dollari ogni anno, per quale motivo smettere di guadagnare? Noi siamo speranzosi e siamo convinti che questa ennesima ricerca Italiana possa in un futuro non troppo lontano essere la svolta per molti “pelati”, ai quali ahimè, faccio parte.