Bolidi in mostra nello slalom di Montevergine

Auto d’epoca

Con la benedizione dell’Abate Guariglia che ha consentito le verifiche pre gara e la premiazione finale nel chiostro dell’abazia, si e’ svolta senza intoppi la 16sima edizione dello slalom motoristico di Montevergine. L’organizzazione e’ stata curata dalla Scuderia Avellino Racing sotto l’egida dell’Aci Sport e la collaborazione di Pro Loco Mercogliano e Misericordia e Protezione Civile di Ospedaletto e Summonte. Novita’ nel tracciato: i tre chilometri di gara si sono snodati nell’ultimo tratto, che va dal casone al tornante che precede la stazione della funicolare, quindi in prossimita’ del santuario.

Anche se stavolta i partecipanti non erano numerosi ed il pubblico non folto, forse spaventato dall’incertezza del tempo che poteva riservare temporali e grandinate, il fascino della corsa resta immutato. Il passaggio dei bolidi che fanno risuonare il rombo dei motori nell’intera vallata mette i brividi a tutti coloro si fanno pervadere dalla “musica”generata dagli alti regimi. Le accelerazioni al nastro d’asfalto in specie dei prototipi risultavano brucianti nonostante la pendenza, anzi per tali vetture i piloti dovevano badare a controllare la potenza sprigionata da propulsori di motocicletta montati su carrozzerie ridotte all’essenziale ed in lega leggera.

Oggi i circuiti sono caratterizzate dalla presenza delle chicane, che servono a rallentare i ritmi per motivi di sicurezza, oltre che a testare l’abilita’ dei piloti negli spazi ristretti. Ma ricordiamo le prime edizioni di questa corsa che, nata negli anni settanta rientrava nelle categoria cronoscalate ed era valida per il Campionato italiano della Montagna; non essendo rallentata da birilli o chicane permetteva il raggiungimento di velocita’ e medie molto alte: rispolverando l’Albo d’Oro annoveriamo la vittoria di Cosimo Turizio su Osella del 1974 che percorse i dieci km. del percorso in 5,30 minuti, con una media oraria niente male per quel tracciato! Percorso che andava da Ospedaletto fin quasi al santuario.

Dopo le prime tre edizioni degli anni settanta la corsa subi’ un lungo stop. La gara veniva ritenuta pericolosa e i monaci non concessero il benestare in quanto, specie di domenica, ostacolavano il flusso dei fedeli diretti a omaggiare la Madonna Bruna.

Da qualche anno la competizione e’ tornata, sotto forma di slalom e con anticipazione al sabato, ma per i piloti e gli appassionati e’ importante che continui a disputarsi, dato che sono poche le manifestazioni motoristiche nelle nostre zone.Per la cronaca, la gara e’ stata vinta da luigi Viaccia su prototipo, piazzamenti d’onore per tre irpini, nell’ordine Nunzio Mario Caputo, Manganiello Vincenzo e Michele Sellitto che e’ stato premiato quale vincitore del campionato irpino di Automobilismo 2018.