Berlino – Se si confermasse che l’attentato di Berlinoè stato dichiarato tra le rivendicazioni dell’Isis, si tratterebbe del «primo grande attentato islamico in Germania». Lo ha dichiarato una delle prime agenzie tedesche la Dpa ricordando che il maggiore attacco finora compiuto resta quello del 2011 all’aeroporto di Francoforte dal jihadista Arid Uka, il quale ricordiamo uccise due soldati americani. Per insussistenza di prove, gli agenti tedeschi hanno dovuto rilasciare martedì sera il loro unico sospettato, un richiedente l’asilo politico di origine pakistana. L’uomo è stato scagionato dopo l’esame del dna su i suoi abiti e sul suo corpo non vi era nessuna traccia che potesse collegarlo agli eventi. Gli autori dell’attentato sarebbero quindi ancora a piede libero. La polizia non ha comunicato le diverse ipotesi dell’indagine alla ricerca del killer di Berlino. A Berlino regna la confusione e la preoccupazione. Le misure di sicurezza sono state rafforzate. È caccia all’uomo. Un bollettino ufficiale quello dell’attentato a Berlino reso noto dal Ministro degli Interni tedesco, 14 feriti gravi che ancora lottano tra la vita e la morte sulle 48 vittime ferite di martedì sera. L’autista polacco ha provato a deviare il tir,avrebbe lottato fino all’ultimo con l’attentatore e sarebbe stato «ancora in vita, nella cabina, al momento in cui il mezzo ha investito la folla nel mercatino di Natale di Berlino. Sul suo corpo sono state ritrovate ferite da taglio». Lo ha rivelato la Bild, citando fonti investigative.
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