Avellino, a due anni dall’approvazione del PICS nessuna opera ultimata.

Si prova a rimodulare il programma con economie di gara

Sono trascorsi due anni (agosto 2019) dal piano di finanziamento della Regione Campania per sedici milioni di euro destinato al Programma Integrato Città Sostenibile (PICS). Ma ad Avellino non è stato chiuso un solo cantiere. Ora gli uffici del Settore Strategico Europa del Comune riprovano, con l’utilizzo di quattro milioni derivanti da economie di gara, a far ripartire quei progetti rimasti nel cassetto.

Anzitutto i lavori per la Dogana, stoppati dall’Anac che ha fatto luce sull’affidamento dei lavori all’archistar Fuksas ritenendo che fosse non rispettoso della libera concorrenza. Ne è seguita una querelle con il Sindaco Festa, sponsor dell’operazione, e di fatto ora sono congelati sia i lavori che l’utilizzo dei fondi destinati al restauro dello storico edificio, per il quale furono stanziati 3,5 milioni di euro. La riattivazione a breve dei lavori appare complicata. Più facile invece l’intervento alla Casa della Cultura Victor Hugo, che necessita sia di restauro architettonico (casa e auditorium per 1,7 milioni di euro) che per la digitalizzazione del suo patrimonio documentale per cui sono stati stanziati trecentomila euro.

L’ufficio comunale Strategia Europa ha rimodulato sei progetti che dovranno passare al vaglio dell’Ente Regionale per il rilancio del centro storico e la sistemazione degli ingressi Est e Ovest della città. Beneficeranno di lavori per 1,2 milioni di euro quindi la porta Est della città che comprende dalla zona della Stazione a via F.Tedesco fino al largo S.Spirito e convento di San Generoso; i lavori consisteranno nella sistemazione stradale e nelle migliorie da decoro urbano. Così pure per l’ingresso Ovest che comprende il viale dei Platani che ha intanto subito il taglio di diverse piante (reso forse inevitabile da una mancata cura preventiva) e dall’aborto di una pista ciclabile messa in opera con sciatteria ed approssimazione, tanto da dover essere rimossa, con spesa raddoppiata per il rifacimento di lavori eseguiti di recente.

Non sono mancate a tal proposito polemiche e rimpallo di responsabilità tra Comune e ditta esecutrice. Altro intervento previsto dal Piano Strategico, per il quale sono stati destinati 800mila euro, è quello del Castello Longobardo, dinanzi al quale il Comune ha recentemente aperto una bretella di collegamento (da via Circumvallazione a via F.Tedesco). Il castello che oggi appare come un ammasso di pietre scomposte sarà sistemato e valorizzato anche con una sala multimediale di esposizione di prodotti tipici dell’interland avellinese.

Altro edificio interessato dal Piano, con una spersa di 950mila euro è Palazzo de Peruta, attuale sede del Giudice di Pace e in passato sede comunale per un secolo (dal 1880 al 1980). Diverrà sede della Smart City con uffici dedicati alla programmazione europea, al turismo, alla mobilità e alla digitalizzazione della P.A.

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