L’Unione Europea, con decisione unanime dei 27 Paesi, ha deciso di applicare sanzioni contro gli esecutori dell’oramai accertato avvelenamento con gas nervino del blogger Alexei Navalny avvenuto lo scorso 20 agosto. La mozione promossa prima di tutto da Francia e Germania dovra’ essere ratificata dagli esperti dei 27 stati e consistera’ nel congelamento di beni e nel divieto di viaggiare a carico di diversi funzionari del servizio segreto militare russo; quindi si comincera’ a colpire gli esecutori materiali dell’odioso gesto, ma si spera che un giorno si arrivi a punire anche i mandanti delle azioni criminose.
Ricordiamo che Navalny il venti agosto scorso durante un viaggio aereo da Tomsk a Mosca accuso’ un malore tale da far atterrare d’urgenza il velivolo all’aeroporto di Omsk. Portato al Pronto Soccorso del locale ospedale Navalny precipito’ in stato comatoso; il giorno dopo, su consiglio del suo medico curante, fu trasferito in Germania ove, in un ospedale di Berlino, fu sottoposto ad analisi ed accertamenti, da cui e’ stata riscontrata la presenza di Novichok, agente nervino. Il blogger russo prima di perdere conoscenza aveva dichiarato di aver ingerito del the all’aeroporto prima di prendere il volo.
Navalny fu avvelenato, la Russia sanzionata!
Ma l’unione Europea all’inizio di ottobre si e’ occupata anche della Bielorussia, ove il leader Lukashenko e’ accusato di aver truccato le elezioni che gli hanno consentito di essere confermato dopo 24 anni di potere ininterrotto nel suo Paese, facente parte dell’ex blocco sovietico. L’UE ha quindi annunciato di aver applicato sanzioni verso quaranta persone, tra politici e funzionari, vicine a Lukashenko; costoro oltre che manipolare le elezioni hanno esercitato repressioni a carico degli oppositori del regime.
Inizialmente non si e’ raggiunta l’approvazione per il voto contrario di Cipro che reclamava sanzioni anche contro la Turchia, rivale storica, in quanto tale nazione esrcita troppa influenza ed ingerenze nel Mediterraneo Orientale. Poi anche Cipro ha deciso di votare per suddetta mozione ed ha consentito di raggiungere l’unanimita’, regola che costituisce un punto debole della UE in quanto in molte occasioni e’ motivo di blocco dell’attivita’ legislativa comunitaria.