Il prestigioso Nobel per la chimica è stato assegnato a due ricercatrici: la biochimica francese Emmanuelle Charpentier e la chimica americana Jennifer Doudna. Il comitato del premio e la comunità scientifica hanno riconosciuto la straordinaria importanza per la ricerca scientifica della tecnica di ingegneria genetica sviluppata dalle due scienziate nel 2013, denominata Crispr (Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats).
Tale strumento permette di tagliare, sostituire e riscrivere specifiche sequenze del DNA di una cellula; un meccanismo mutuato da un sistema di difesa immunitaria osservato in alcuni batteri.
L’utilizzo di queste “forbici molecolari” rende, dunque, possibile correggere specifici difetti genici o ristabilire funzioni di geni che hanno subito mutazioni, in sostanza riscrivendo il codice genetico. Questo metodo che, per economicità e rapidità, è da considerare rivoluzionario, ha permesso la diffusione e l’accessibilità della pratica dell’editing genetico.
La scoperta permetterà di sostituire intere sequenze di DNA di una cellula malata.
La Crispr ha già contribuito a delle scoperte nella ricerca di base e numerose sono state le applicazioni in svariati campi della scienza: nella medicina, con importanti benefici per la terapia genica e nella sperimentazione di farmaci antitumorali e nella botanica, con la produzione di piante maggiormente resistenti ai batteri. La speranza è che la tecnica sia, nel prossimo futuro, in grado di curare malattie ereditarie.
Tuttavia, non sono da sottovalutare le controversie etiche sollevate dalla possibilità di manipolare il genoma umano; come dimostra il controverso caso, verificatosi in Cina, delle due gemelle i cui embrioni sono stati modificati per essere immuni all’Hiv. La straordinaria potenzialità di questa tecnologia lascia presagire sviluppi futuri sorprendenti. Sul punto la riflessione è ancora lungi dall’essere conclusa.
Biografia Emmanuelle Charpentier
Biografia Jennifferr Doudna