Discoteche chiuse a causa del Covid-19? Non proprio, vietato solo il ballo

L’ordinanza di Speranza non impartisce la chiusura, ma solo il divieto di balli

Dopo giorni di recriminazioni sugli assembramenti nelle discoteche, ieri sera è arrivata l’ordinanza tanto attesa, firmata dal Ministro della Salute Speranza: discoteche chiuse fino al 7 settembre. Tale misura, come indica il comma 2 dell’articolo 1, non può essere derogata da alcuna ordinanza regionale, a differenza del DPCM siglato il 7 agosto scorso.

La notizia della chiusura è quella arrivata alla maggior parte delle persone; ma è sufficiente leggere con attenzione il provvedimento, per comprendere che non dice esattamente questo. Infatti, il punto b al comma 1 dell’articolo 1 indica che «sono sospese, all’aperto o al chiuso, le attività del ballo che abbiano luogo in discoteche, sale da ballo e locali assimilati destinati all’intrattenimento o che si svolgono in lidi, stabilimenti balneari, spiagge attrezzate, spiagge libere, spazi comuni delle strutture ricettive o in altri luoghi aperti al pubblico.» Il divieto, dunque, va a toccare non solo le discoteche, ma tutti i locali dove si può praticare il ballo.

La prima persona a evidenziare questo aspetto è stata l’onorevole Daniela Santanchè, proprietaria della discoteca Twiga a Forte Dei Marmi, con un’intervista rilasciata alla testata online TPI. Al giornale, la politica ha affermato “Non si potrà ballare. Ma le discoteche resteranno aperte. La mia discoteca resta aperta. I ragazzi ci possono andare, possono stare seduti ai tavoli, possono bere. L’unica cosa che non possono fare è ballare”. Tra una risposta e l’altra alle domande, la senatrice ha anche colto l’occasione per ringraziare il Ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli, per aver impedito la chiusura totale delle discoteche, prescrizione presente, invece, nella prima bozza dell’atto.

Di conseguenza, questi locali potranno continuare ad operare, organizzando qualsivoglia attività diversa dal ballo. Molti hanno già realizzato delle serate alternative, da poter attuare anche nelle prossime settimane, quali concerti musicali, come è avvenuto lo scorso fine settimana con Elettra Lamborghini in una discoteca a Gallipoli, sia pur tra numerose polemiche per il mancato rispetto delle misure anti-Covid.

Tuttavia, ciò che è diverso dal ballo non è utile a ripianare le potenziali perdite. Per questa ragione, il Silb (il sindacato italiano locali da ballo) ha già operato la conta dei danni e ha pronunciato parole di fuoco, tramite le dichiarazioni all’Ansa di Gianni Indino, presidente del Silb Emilia-Romagna. “Ad oggi solo il 10% dei circa 3.500 locali ha riaperto ed è questo che crea problemi? Da domani si rischierà di più con l’abusivismo. Dal Governo finora non è arrivato un euro: ora chiederemo compensazioni, anche Iva al 4% e Cig ai nostri lavoratori”. Per rimediare alle perdite, i governatori regionali Zaia, Bonaccini e Toti hanno proposto un fondo ad hoc, costituito da contributi a fondo perduto, da inserire nell’iter di conversione del decreto Agosto.

Viste le novità introdotte, gli utenti dei social network si sono scatenati sull’ironia. In molti sono a esprimersi sulla tardività della decisione con diversi commenti caustici:

“Il governo chiude le discoteche il 16 agosto. Una decisione tempestiva. Nel 2021 proporrei di chiudere i presepi viventi il 7 gennaio. ” – Selvaggia Lucarelli

“Chiudere le discoteche il 16 agosto è un po’ come sperare che il profilattico possa fare effetto dopo aver già dato il meglio di sé.” – Pagina Facebook “Abolizione del suffragio universale”

L’ironia virtuale, poi, non è mancata anche sull’altra misura cardine della disposizione: “è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale.”

Fra i primi a commentare, tra il serio e il faceto, è stato l’infettivologo Matteo Bassetti sui propri spazi Facebook, nel post-scriptum al suo post “Ps. Sappiate che in Italia Il virus lavora e contagia solo di sera e notte. Di giorno invece si riposa. Sarà mica un virus fornaio? Rido per non piangere.” Quanto siglato ieri sera sta quindi letteralmente dividendo l’Italia, tra chi mostra soddisfazione per aver limitato la possibilità di nuovi contagi e chi intravede in queste azioni lo specchio di un’Italia “puritana”.

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