Bonus facciata 2020 | Anche quest’anno, i cittadini italiani potranno effettuare i lavori di ristrutturazione della propria casa beneficiando di importanti detrazioni fiscali concesse dall’erario. Questa opportunità nel 2020, però, non riguarderà soltanto i proprietari di una singola abitazione. Anche i proprietari di appartamenti siti in complessi condominiali, infatti, possono ottenere dei significativi vantaggi fiscali.
L’esempio più lampante, in tal senso, è costituito dal nuovo bonus per la facciata dei condomini, che rappresenta un’ottima opportunità per sistemare o rendere più moderna quella parte dello stabile che rappresenta, di fatto, il biglietto da visita del medesimo. Inserita nella legge di Bilancio 2020, questa agevolazione consente di poter detrarre il 90% delle spese sostenute per il rifacimento delle facciate esterne dei condomini.
Bonus Facciate: Non esiste alcun limite di spesa per le cifre da poter detrarre
La platea alla quale si rivolge questa agevolazione fiscale è molto vasta, in quanto sono inclusi i lavori di restauro o recupero degli edifici già esistenti appartenenti a qualsiasi categoria, includendo anche quelli strumentali. La detrazione è riconosciuta nella misura del 90% delle spese documentate, sostenute nell’anno 2020 o, per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, nel periodo d’imposta in corso alla data del 31 dicembre 2020.
Come qualsiasi altra agevolazione, però, bisogna essere a conoscenza di come funzioni il bonus facciate e dei requisiti indispensabili per ottenerlo. In primis, va chiarito che questa detrazione può essere richiesta da qualunque soggetto: proprietari, inquilini, persone fisiche imprese e condomini; inoltre, anche i non residenti nel territorio italiano possono detrarre le spese effettuate per il rifacimento di un immobile o edificio di loro proprietà.
L’agevolazione riguarda tutti i lavori effettuati sulla parte anteriore, frontale e principale dell’edificio, oltre che sugli altri lati dello stabile, ovvero sull’intero perimetro esterno. Per poterne usufruire, gli edifici oggetto del rifacimento della facciata devono essere siti nelle zone A e B, come disciplinato dal decreto ministeriale numero 1444 del 1968, ossia centri storici e aree totalmente o parzialmente edificate.
Gli abitanti di alcune di queste zone, oltretutto, possono abbattere significativamente i costi o addirittura non sostenerli: nelle città di grandi dimensioni, durante i lavori di rifacimento è possibile coprire la facciata utilizzando cartelloni pubblicitari, che in alcuni casi finanziano totalmente l’esborso economico eseguito dai condomini. Non c’è da stupirsi, di conseguenza, quando notiamo intere facciate condominiali coperte da teloni pubblicitari.
Bonus facciata, quali sono gli adempimenti da svolgere per richiedere l’agevolazione
Il beneficio fiscale inerente il rifacimento delle facciate, viene diluito nel tempo: la detrazione è ripartita in dieci quote annuali costanti e del medesimo importo a partire dal 2020, da far valere nelle dichiarazione relativa al periodo d’imposta in corso fino al 31 dicembre e nei successivi nove periodi d’imposta. Non è possibile, per quanto ovvio, ottenere l’intera agevolazione in un unico periodo impositivo fiscale.
Per godere di questa detrazione, è necessario ottemperare ad alcuni indispensabili adempimenti. Innanzitutto, la richiesta può essere formulata da due soli soggetti: un condomino appositamente nominato da tutti gli inquilini dello stabile; l’amministratore del condominio. Nella maggior parte dei casi, se non la quasi totalità degli stessi, è quest’ultima figura quella deputata ad inoltrare la richiesta.
Come avviene per altre agevolazioni fiscali, come – a titolo esemplificativo – gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, all’amministratore spetta il compito di indicare i dati del prefabbricato in dichiarazione, oltre a rilasciare una certificazione attestante gli interventi compiuti e di aver adempiuto compiutamente a tutti gli obblighi previsti dalla legge.
I documenti necessari per ottenere l’agevolazione devono essere obbligatoriamente forniti in originale: è indispensabile, di conseguenza, conservarli accuratamente per presentarli, poi, in sede di richiesta dell’ottenimento dell’agevolazione. Tra questi, i più importanti sono: fatture dei lavori effettuati; bonifici bancari che testimoniano l’esborso economico sostenuto; delibera assembleare di approvazione dell’esecuzione dei lavori; consenso ai lavori, per gli interventi fatti da chi possiede un immobile