I 5 stelle avanzano l’ipotesi del commissariamento per la Lombardia

Lo scenario del capo pentastellato per la sanità lombarda

In un’intervista al Quotidiano Nazionale, il capo politico dei 5 Stelle Vito Crimi prospetta lo scenario del commissariamento della Regione Lombardia. In questa occasione, il sottosegretario, in riferimento alla sua residenza a Brescia (centro dell’epidemia insieme a Bergamo), si è espresso sulla sanità lombarda in maniera molto critica, dopo che gli era stato chiesto di formulare una valutazione in tal senso.

“Se ci riferiamo alla politica, alla Regione, il mio giudizio è estremamente negativo. Se parliamo dei medici e degli operatori sanitari in prima linea, non potevano fare meglio, anche per sopperire alle mancanze di altri. Da parte di Fontana e Gallera, nello specifico, è emersa prima una sottovalutazione del problema e, successivamente, un tentativo di scaricabarile sul governo e sui loro stessi tecnici, come è avvenuto nei giorni scorsi in maniera vergognosa nello scandalo delle Rsa. Questo modo di agire non corrisponde alla mia idea di leale collaborazione”.

“In questa fase così delicata preferisco attendere, c’è prima da superare l’emergenza gravissima che sta vivendo la Lombardia. È evidente, però che molte, troppe cose non hanno funzionato. Se oggi è ancora prematuro chiedere il commissariamento, più avanti non lo sarà. Non lasceremo cadere quanto accaduto nel dimenticatoio”.

L’antefatto
Le parole di Crimi sono solo la punta dell’iceberg in tal senso. Infatti, il Movimento delle Sardine due giorni fa ha spedito una missiva a Conte in cui già si chiedeva di attuare l’estremo provvedimento. Allo stesso tempo, una petizione a tale scopo è stata avviata sul noto sito Change.org, raggiungendo circa 30mila firme.

Le reazioni dalla Lega
Vista la portata di tali dichiarazioni, non si sono fatte attendere le reazioni della Lega. ll capogruppo in consiglio regionale della Lombardia, Roberto Anelli, replica: “Da Crimi parole offensive e inaccettabili. I lombardi ricordano che Conte il 31 gennaio parlava di ‘situazione sotto controllo”. Invece, il capogruppo al Senato Massimiliano Romeo commenta, con frecciatina sulle imminenti nomine per le partecipate: “A 5Stelle e Pd non basta l’abbuffata di poltrone in corso nelle aziende di Stato: ora pensano addirittura di commissariare la Regione. Giù le mani dalla Lombardia!”.

Lo scontro è diventato ancora più acceso, tuttavia, dopo l’attacco di Fontana a Zingaretti. Il governatore lombardo accusa quello del Lazio di aver adottato una delibera simile sulle RSA, senza che nessuna contestazione dalla stampa sia stata mossa verso il segretario del PD, poiché non è un esponente di centrodestra come Fontana.  Tuttavia, le accuse mosse sono state smentite in una nota ufficiale diramata dalla Regione Lazio.

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