Coronavirus, la UE inverte la rotta: aiuti economici e solidarieta’ all’Italia

Dopo le scuse di Christine Lagarde, presidente della BCE , arrivano quelle dell’omologa della Commissione europea, Ursula von der Lyen. Con un’accorata missiva inviata al quotidiano Repubblica la presidente tedesca ha mostrato la piu’ ampia solidarieta’ all’Italia, la nazione europea finora piu’ colpita dal Coronavirus.

Ella ha ammesso che nei giorni scorsi sono emersi egoismi di singole nazioni che hanno badato piu’ agli interessi economici interni che alle sofferenze e alle privazioni derivanti dal diffondersi del virus che sta interessando tutto il continente europeo; ha inoltre riconosciuto che la portata della pandemia e’ tale che non puo’ essere risolta dai singoli Stati, ma deve essere affrontata dall’insieme della Comunita’ Europea.

La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Lyen fa un passo indietro e si scusa.

La Von der Lyen ha comunque ricordato che nell’ultimo mese la Commissione non e’ stata inerte, in quanto la mobilitazione di venticinque Paesi europei ha permesso l’invio in Italia di materiale sanitario e milioni di mascherine, tenendo aperti i valichi del Brennero ed altri; sul piano finanziario la UE ha stanziato una cifra cospicua (750 miliardi) per proteggere l’avanzata del Coronavirus e la ricerca degli antidoti.Intanto ha annunciato una nuova azione della Commissione Europea per tutelare il lavoro, l’istituzione di una Cassa Integrazione Europea.

La misura, che vedra’ un impegno di cento miliardi, di cui una ventina destinati all’Italia, consentira’ alle aziende costrette alla chiusura temporanea di continuare a pagare gli stipendi, evitando licenziamenti che porterebbero al fallimento delle societa’stesse. Questa iniziativa, denominata Sure, sara’ cofinanziata da tutti i Paesi membri dell’Ue e sara’ la misura simbolo della solidarieta’comunitaria. Nel frattempo anche la BEI (Banca Europea degli Investimenti) sta aiutando le imprese, piccole e medie, a reperire i fondi di cui hanno bisogno in questa situazione di emergenza.

Questa e’ la risposta che si attendeva, dopo giornate convulse di appelli e trattative inoltrati dapprima dal Capo dello Stato Sergio Mattarella e poi dal presidente del Consiglio Conte, che insiste nel richiedere nell’emissione di Coronabond. Ai buoni uffici ha contribuito anche l’azione di Paolo Gentiloni, commissario all’economia, che ha proposto una mediazione.Comunque, quale che sia la formula o la misura di aiuti che si vada ad adottare, e’ importante che sia riconosciuto il carattere dell’eccezionalita’dell’evento che ha colpito in primis l’Italia e che non passi il messaggio, come malignato da alcune autorita’ di Paesi del Nord Europa, che l’Italia voglia approfittare delle disgrazie per risolvere i suoi problemi finanziari.

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