Comune di Avellino, la sfiducia per Ciampi (M5S) e’ dietro l’angolo

Dopo sette ore di dibattito il neo sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi (M5S) raccoglie solo dieci adesioni sulle linee programmatiche del suo mandato. Il programma non e’ stato votato neanche da tutti i “responsabili” che avrebbero dovuto garantire fedelta’ eterna all’attuale consiliatura.

Ma nonostante cio’ il sindaco pentastellato non ha gettato la spugna, su indicazione della direzione nazionale del Movimento, tramite il sottosegretario Carlo Sibilia. Hanno votato a favore i sei del M5S; due della Lega con Salvini, 1 Percopo, 1 Iacovacci; contro sei del Pd, cinque di Avellino Popolare; tre di Davvero ; tre di Mai Piu’; 1 Si Puo’; gli astenuti sono due di Forza Italia e 1 Luongo.

Le linee programmatiche di Ciampi non sono piaciute; nei giorni scorsi vi sono state vibranti polemiche in ordine alla non autenticita’ di un documento che, a detta di alcuni, e’ stato scopiazzato sulla falsariga di quello del Comune Verona e di altri Enti locali. Non sappiamo quanto potra’ resistere l’Amministrazione pentastellata, ma di fatto quello attuale e’ un Consiglio di minoranza; le prossime scadenze prevedono l’approvazione del bilancio consuntivo, per la redazione del quale e’ stato nominato un commissario ad acta e che dovra’ essere ultimato prima della fine del mese.

La situazione finanziaria dell’Ente comunale non e’ allegra: si profila una situazione debitoria di 63 milioni di euro. Pertanto dobbiamo constatare che il neosindaco in giugno ha conseguito una vittoria di Pirro! Difatti, pur volendo egli ricorrere al Tar per l’attribuzione di un maggior numero di seggi, egli non ha fatto molto per dotarsi di una corazza, in termini di alleanze politiche. Poteva ottenere l’appoggio di Preziosi (“la Scelta inizia da te”), da Cipriano (Mai Piu’) oppure dalla Lega (Morano) che pure l’assist per vincere il ballottaggio glielo avevano fornito .

Insomma se i Cinquestelle a livello nazionale hanno capito che di dover far spazio agli alleati per governare, ad Avellino Ciampi ha voluto fare tutto da solo. Scelta rispettabile personalmente, ma che in politica non ti fa andare molto lontano…
Per completare il quadro negativo vi e’ il ruolo delle forze di opposizione, Pd in testa, che anche potendo sfiduciare Ciampi finora non lo hanno fatto per l’approssimarsi del rinnovo del Consiglio Provinciale previsto per il 31 ottobre.

Quindi si profila in futuro nebuloso per il Comune di Avellino che, oltre ai problemi insoluti che si trascina da tempo, non puo’ contare su un’amministrazione stabile. Ciampi non vuol rinunciare a mettere in atto quel cambiamento che la citta’ alle urne ha chiesto. Ma a quanto pare la volonta’ non basta.

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