Perché Matteo Salvini piace a milioni di italiani?

Matteo Salvini raccoglie il consenso della stragrande maggioranza dello stivale per diverse ragioni, quasi tutte annoverabili nel suo atteggiamento da “politico alternativo”.
Salvini piace perché parla alla casalinga di Voghera. Perché le cose che dice non sono colte, alte, illuminate: le dichiarazioni del Ministro degli interni equivalgono alle chiacchiere da Bar Sport.

Salvini piace perché è l’amico simpatico della comitiva, quello che scherza su tutto, che gongola se viene definito “provocatore”. Riassume concetti semplici prevedendo soluzioni altrettanto semplici, a buon mercato.

Matteo Salvini un populista al servizio dei cittadini.

L’immigrazione è un problema? Fermiamola. I migranti perdono la vita in mare? Non facciamoli partire. Prima gli italiani? Chiudiamo i porti. L’euro ci ha rovinati? Fuori dall’Unione Europea. Ci sono tanti genitori No-Vax? Aboliamo i vaccini. Pane al pane, vino al vino.

Lo stesso famigerato “censimento dei rom” altro non è se non un capolavoro di strategia politica. I rom non piacciono a nessuno? Censimento. Così saranno contenti gli italiani, la sinistra difenderà i rom nonostante, oggettivamente, chi commette un reato dovrebbe sempre essere punito, prendendo due piccioni con una fava: più consenso per Salvini e più critiche per la sinistra, costretta all’angolo per parare i colpi di una causa che, magari, in altre circostanze neanche avrebbe sposato o comunque con altre modalità.

Salvini piace perché è scaltro e dice quello che tutti vogliono sentirsi dire. Fa le dirette Facebook, conclude i post con le emoticon. È un grande comunicatore di massa, in un periodo storico in cui la massa non è in grado di recepire altro, come lo stordimento che seguiva ad ogni metafora di Bersani, negli anni, ha largamente dimostrato.

Salvini scavalca il concetto stesso di “Populismo”: non si preoccupa di esaltare demagogicamente le qualità e le capacità delle classi popolari; lui si presenta, esattamente, come uno del popolo, con tutti i limiti e i difetti del cittadino comune, ma allo stesso tempo anche con i pregi e la voglia di sistemare le cose del “buon padre di famiglia”. Senza preoccuparsi di denigrare chiunque non la pensi come lui, con la stessa protervia di un bambino monello a cui sia stato affidato il compito di scrivere alla lavagna i nomi di chi si distrae mentre la maestra è fuori per dieci minuti.

Che siano i nomi d’intellettuali, studiosi, medici, grandi pensatori del nostro tempo, non importa: non è necessario discutere con nessuno quando si è al potere. Salvini piace perché è simile agli Italiani.

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