Un giorno i robot sostituiranno gli esseri umani e controlleranno il mondo. Ecco, questa era l’inquietante finzione presente nei film degli anni 90, ad essere onesti, un tantino di paura ci attraversava quando li guardavamo. A distanza di 30 anni, possiamo tirare un sospiro di sollievo, almeno per quanto riguarda il controllo del mondo. Nonostante qualche scellerata decisione di troppo, il pianeta terra è ancora saldamente nelle mani degli esseri umani. Tuttavia è indubbio come la robotica nel corso degli anni abbia avuto una evoluzione senza precedenti, praticamente il mondo di oggi si regge su di essa.Dagli elettrodomestici da cucina, alle automobili, ai macchinari industriali, tutto ormai è robotizzato, e obbiettivamente ci stanno agevolando la vita. Ma il passo più importante che ogni ricercatore vorrebbe compiere nella propria carriera è quello di creare il robot umanoide perfetto, capace insomma di essere utile nella vita quotidiana di tutti i giorni, magari aiutando un anziano ad alzarsi dal divano, cullare un neonato per farlo addormentare, svolgere qualche mansione particolarmente pericolosa. il reale sogno?Inventare il maggiordomo robot del futuro.
Ci prova l’Italia con R1.
Nasce R1 – “Your Personal Humanoid” – il nuovo umanoide nell’ecosistema robotico dell’ Istituto Italiano di Tecnologia. Design tutto italiano, partire da 1 metro e 25 cm estendibile fino di altri 20 cm, peso di 50 kg, 50% in plastica e 50% fibra di carbonio e metallo. Nasce con lo scopo di operare in ambienti domestici e professionali. Grazie agli investitori che hanno creduto nel progetto nei prossimi 12-18 mesi, R1, sarà messo in produzione e commercializzazione su larga scala.
R1 -“Your Personal Humanoid” è stato realizzato, partendo dall’esperienza maturata da IIT su iCub, il robot umanoide per la ricerca più diffuso al mondo. R1 è anch’esso umanoide e ha elementi di unicità:
- è progettato studiando le reazioni umane durante l’interazione con lui. Si tratta di un lavoro in collaborazione con designers, creativi e neuroscienziati per capire quali aspetti della forma e movimento del robot lo fanno sembrare più “umano”;
- la sua Intelligenza Artificiale (IA) è studiata e sviluppata direttamente sull’umanoide. La maggior parte degli studi sull’IA sono condotti indipendentemente dall’esistenza di un corpo robotico, mentre, al contrario, gli ultimi studi sulle neuroscienze dicono che l’intelligenza si sviluppa in maniera funzionale al corpo che la ospita;
- ha un corpo di nuova concezione, in cui sono utilizzati attualmente per il 50% della struttura materiali plastici. Le versioni future incorporeranno materiali intelligenti, come quelli basati su grafene, o biodegradabili, sensori sempre più sofisticati, batterie più efficienti e circuiti incorporati nella struttura stessa del robot.
R1 è stato realizzato in soli 16 mesi grazie alla collaborazione di una squadra di 22 scienziati e tecnici di IIT guidati da Giorgio Metta, alcuni progettisti industriali dell’area genovese, e un gruppo di industrial & graphic designer, esperti di entertainment e illustratori proveniente da due diverse realtà creative: una di Milano che ha coordinato lo sviluppo del concept creativo, l’individuazione degli scenari di interazione e mercato coordinata da Andrea Pagnin e Luigi Focanti per 6.14 Creative Licensing, e l’altra di Barcellona coordinata da Pierpaolo Congiu di Drop Innovation, che ha collaborato con la realtà milanese per la realizzazione del design delle superfici dell’umanoide.
L’altezza di R1 è variabile, il suo corpo si estende da 125 a 140cm grazie a un busto allungabile. Similmente, le sue braccia si possono estendere di 13cm in avanti, per raggiungere oggetti lontani. Il torso, oltre a muoversi in alto e in basso, può anche torcere lateralmente. Il movimento in autonomia è garantito da una batteria per circa 3 ore; quando si scarica, basta collegarlo alla presa elettrica di casa tramite un alimentatore, proprio come qualsiasi elettrodomestico. R1 riesce a muoversi negli ambienti grazie a ruote con cui raggiunge una velocità di 2 km/h, valore che i progettisti hanno determinato come limite di sicurezza.
Il volto è costituito da uno schermo LED a colori, le cui facce stilizzate danno al robot le espressioni utili alla comunicazione non verbale con l’uomo. Brevettato da IIT, lo schermo è pensato per avere un costo basso, e ospita i sensori per la visione: 2 telecamere stereo e 1 scanner 3D; quelli per l’equilibrio: 1 accelerometro e 1 giroscopio; e quelli per la generazione e percezione del suono: altoparlanti e 1 microfono. Nella pancia alloggiano, inoltre, i 3 computer che governano le capacità del robot, dal calcolo al movimento della testa e al controllo dei sensori. Una scheda wireless permette al robot di collegarsi alla rete internet, ricavando informazioni utili alla sua interazione con l’uomo o aggiornamenti del suo software. Il software, infatti, ha parti Open Source in modo da beneficiare della collaborazione della community che già opera intorno alla robotica umanoide di IIT.
Inizialmente il costo sarò proibitivo, come una piccola autovettura e pensato solo per grandi strutture, come può essere un centro anziani, In futuro il costo srà più accessibile ed aperto ad un mercato consumer.
fonte: IIT