Movimento 5 stelle -È iniziata sabato 13 dicembre la campagna nazionale di raccolta firme per la legge costituzionale di iniziativa popolare, per indire un referendum di indirizzo sull’euro. La raccolta delle firme proseguirà per circa 6 mesi in tutta Italia.
Anche in Irpinia I rappresentanti dei 5 stelle hanno promosso l’iniziativa con un banchetto in molte piazze del capoluogo. La sfida del movimento è superare le 50.000 firme e arrivare a un milione. È partita la maratona italiana. Possono partecipare tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali italiane, al fine di portare in discussione in Parlamento la legge di indizione del referendum. L’iniziativa ha l’obiettivo di aiutare gli italiani a uscire dalla crisi, imposta dalla tassazione europea. L ‘Italia è in recessione da anni, uscire dall’euro consentirà alle imprese di creare nuove opportunità di lavoro e ricchezza per il paese. Diverse le teorie economiche che sostengono un miglioramento per l’Italia con l’uscita dall’euro, altre riservano presagi catastrofici. Difatti il governo italiano, impone sacrifici durissimi e recessivi in nome dell’integrazione europea. Ma l’integrazione europea sembra essersi svanita nel nulla per gli italiani, “soprattutto nel mezzogiorno”. Uscire dall’euro? L’Italia non sarà mai integrata. Va da se che imprenditori e consumatori producono la ricchezza che dà valore alla carta prodotta dal settore finanziario, però si ritrovano di esso eternamente debitori, anzi si sottomettono alle sue regole e alla sua morale. Un famoso analista di nazionalità tedesca George Dorgan sostiene che L’Italia, a differenza di quanto comunemente si pensa, o di quanto i media vogliono far intendere, l’opinione pubblica è quella meno entusiasta dell’Euro in Europa. Infatti il finanziamento per le società italiane e’ meno conveniente, e le politiche della BCE non aiutano più le imprese italiane. Lo studioso sostiene che l’euro distruggerà il Welfare italiano in quanto le forze del libero mercato ridurranno la quota del settore pubblico. Inoltre i costi per l’Italia nella zona euro sono troppo alti a discapito delle famiglie e dei risparmiatori.