25 novembre, contro ogni forma di violenza di genere , credi in te stesso!

Caro Direttore, mi permetto di scrivere la mia storia, in merito al dispiacere che ho provato nel perdere la fiducia di una persona che credevo amica. Ho sempre pensato che, vale sempre la pena dedicare del tempo a coltivare un’amicizia. Io sono una di quelle donne che mette al primo posto il confronto sincero e altruista con il mio prossimo, sarà stata la mia educazione cristiana o chissà gli studi umanistici, forvianti passati sui libri a credere che in ogni essere umano c’è sempre una risorsa da valorizzare. Quando si parla di amicizia, sei consapevole che con il passare degli anni, alcune persone rimarranno al tuo fianco, mentre altre non faranno altrettanto e capirai che ogni amicizia duratura è un dono dal valore incalcolabile. Ho sempre ritenuto che la vera amicizia non nasce dalla speranza di entrare in una cerchia di persone o di sfruttare la popolarità di qualcuno. Se provi a essere amico di qualcuno solo per entrare in un determinato gruppo o perché vorresti conoscere un’altra persona, non si tratta di amicizia, ma di opportunismo. Ma sono ben contenta di aver valorizzato nella mia carissima amica l’opportunismo e l’arte del primeggiare , credo sia una delle risorse che la contraddistingue di più, infatti le auguro con tutto il cuore di prendere la poltrona al Ministero delle pari opportunità a difesa delle donne. Ritornando alla mia indole sociale, sarà stata l’influenza del buon Aristotele il quale affermava che l’uomo è, per sua natura, un animale sociale.
In effetti ,in linea di massima sentiamo il bisogno di appartenere ad un gruppo all’interno del quale, a seconda del grado di intimità delle relazioni instaurate, ci è possibile dare e trovare comprensione e appoggio. Far parte di un gruppo significa potersi confrontare con gli altri, mettere in gioco le proprie capacità, vedersi attribuire un certo valore, avere la possibilità di esprimere le proprie potenzialità, e quindi poter crescere e realizzarsi. E’ proprio in riferimento al principio del GRUPPO, che anni fa presa dalla solitudine sociale, delle nuove generazioni zero futuro, zero speranze, zero lavoro, che oltre a fondare un associazione in favore delle donne, mi iscrivo a un associazione, il cui statuto conteneva belle parole nei confronti delle donne vittime di ogni forma di violenza dalla psicologica a quella economica . Ritengo che quando si lotta per un bene comune, è il caso di unire le energie, e perché non coinvolgere le amiche che hanno le stesse passioni e possono contribuire a migliorare lo status associativo di cui io ne avevo condiviso i principi ispiratori. Bellissima sinergia, vieni anche tu amica mia con me nell’associazione, iscriviti, conosci i miei amici adoperiamoci per lo stesso bene comune: Cambiamo il mondo partendo dal nostro piccolo, tutto incomincia tra le chiacchiere e i sogni di 4 amiche al bar. Una serie di iniziative, incontri, seminari intrecci di sensibilizzazione, che arrivano all’apice della concretizzazione di un sogno, un bando a cui partecipare, con un progetto ambizioso arricchito di professionalità ed esperienza sul campo. Una settimana di tempo, si vola, non è un problema superare l’ostacolo del tempo, gli impegni di una mamma separata, ricadono su seconde persone che devono badare alla minore, una straordinaria corsa contro il tempo, uno straordinario supporto affettivo di una famiglia che si preoccupa di assecondare gli strani progetti di una professionista sociale che sogna,azzarda e non molla. Resta il problema del proponente economico, un giro di chiacchiere tra amici e arriva, un quadro completo per provare a sognare.Una bella estate, in attesa di un responso, che arriverà negativo. Nonostante ciò tutti sanno della mia propensione al tema e arriva dalla un amica di università, un link, che permette di riprovarci ancora, e così è stato. Un periodo che però mi ha tenuto un po’ inerme per i vari problemi familiari ben noti alla mia amica, difficoltà serie, che ne impedivano la mobilità e ne incidevano sulla positività di una donna che per una volta aveva bisogno di un sostegno, di quelle donne che lottano, così come io stessa avevo sempre fatto per le altre. Arriva quel blocco emotivo in cui non hai voglia di incontrare nessuno, perché sai di non poter dare il meglio. E’ in quelle occasioni che pensi che quella rete di relazioni che hai costruito nel tempo, dovrebbe supportarti, tutelarti invece in quel preciso momento, il mio passo indietro ha contribuito all’opportunità di una super donna di cancellare in un secondo i valori dell’amicizia in cambio di cosa poi?
Non mi fanno male i 4 spiccioli che lei prenderà come bottino di vittoria, ma aver perso una amica che avevo sovrastimato tanto. Il sentirsi usata o manipolata, in un momento di debolezza, è forse quell’ombra che più ha nascosto i valori sinceri in cui credevo.
Ti chiedi come mai quella persona per me importante, con cui hai condiviso una professionalità di alti principi, a un certo punto ti scalza tanto, da dimenticare ogni bene e progetto condiviso?
Non ha più importanza, sono fiera di me, se oggi sei li è anche grazie a me, l’unica cosa che spero che le donne che passeranno di lì, siano pochissime.
Quello che vorrei oggi comunicare a tutte le donne, che per un motivo o altro sono vittime di violenze di genere, è quella di trovare la forza interiore di lottare sapendo che nonostante le istituzioni, bisogna auto aiutarsi, i mezzi a favore delle donne svantaggiate, sono limitati, chiedere aiuto è fondamentale, ma è prioritario non abbandonarsi perché c’è sempre chi è disposto a toglierti anche l’ultima speranza.
In bocca a lupo a te, che oggi hai tolto a me, la fiducia nei tuoi confronti, Ti auguro di scalare vette sempre più ampie, tu che parlavi di ingiustizie, mi hai dato un grande insegnamento! Fidati solo di te stesso!
Eravamo donne che volevano sostenere le donne.
Cosa insegnerò a mia figlia? Tutto il contrario di quello che sei stata!

->Sportello violenza di genere