Renzi annuncia una riduzione dei centri scommessi da 22mila a 15mila. Una riduzione, che pone l’attenzione sulla questione dell’azzardo nella Legge di stabilità. “Con il nostro governo saranno ridotti a quindicimila i punti gioco. E segnatamente i bar con le macchinette verranno ridotti: da seimila potranno essere al massimo mille. La verità, dunque, è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l’azzardo. Chi dice il contrario mente” .
Conclude il premier : «Da qualche giorno i deputati cinque stelle accusano il Governo di favorire la ludopatia. Cioè di agevolare il gioco d’azzardo e la slot-mania. Al punto che, questa è la tesi dell’accusa, il Governo avrebbe intenzione di mettere a gara ventiduemila licenze per i giochi. Non entro nel merito della battaglia antiludopatia che insieme ad altri stiamo facendo da molto tempo. Mi limito alla realtà. Ventiduemila sono, più o meno, i punti gioco aperti oggi (non tutti regolari, al momento)». E poi l’annuncio della riduzione a 15mila. «La verità – conclude – è semplice: noi stiamo riducendo i punti gioco in Italia e combattendo così l’azzardo. Chi dice il contrario mente. E non è che se lo dice il Blog dell’Elevato (in arte Beppe Grillo) diventa vero. La realtà è più forte delle balle a cinque stelle».
Subito la replica dei cinque stelle :«Sul gioco d’azzardo Renzi continua a barare e giocare alle tre carte».
Secondo l’ultima bozza circolata ieri, si bandirebbe una gara per 120 concessioni per la commercializzazione dei giochi on line. Attualmente sono 80 e scadranno nei prossimi mesi. Con la nuova gara, dunque, sarebbero aumentate del 50%.
Intanto secondo i dati del Rapporto Eurispes 2009, in Italia il gioco d’azzardo coinvolge fino al 70-80% della popolazione adulta (circa 30 milioni di persone), soprattutto gli uomini tra i 20 e i 60 anni. Secondo i dati Istat, nel 2011 in Italia sono stati spesi quasi80 miliardi di euro in gioco d’azzardo, e la stima per il 2012 sfiora i 130 miliardi. La dipendenza vera e propria, il cosiddetto Gap (Gioco d’azzardo patologico), riguarda invece il 2,2% della popolazione (dati del Cnr) e si stima che nel giro di pochi anni questi dati saranno raddoppiati. I giovani con gambling problematico, invece, sono il doppio (5-6%) rispetto alla popolazione adulta. Inoltre sembra essere più diffuso tra gli adolescenti il gioco d’azzardo nella modalità del remote gambling (tramite internet, telefonia fissa e mobile, TV digitale e/o interattiva).