Serie B – Non poteva scegliere momento peggiore mister Dario Marcolin, per sedere sulla panchina dell’Avellino,domani al Partenio-Lombardi arriva la super capolista Crotone, che assieme al Cagliari, nonostante qualche sbavatura, sta dominando il campionato e sotto braccio sono ad un passo dalla serie A. Un battesimo sicuramente infuocato per l’ex centrocampista di Napoli, Lazio e Samp. I lupi devo necessariamente rialzarsi e dimenticare subito la brutta figura di lunedi contro la Ternana. Marcolin, nella sua prima conferenza stampa pre-partita da lupo biancoverde ha le idee chiare.
La gara
“Dobbiamo scendere in campo con un atteggiamento diverso, essere propositivi dai primi minuti, il Crotone, da grande squadra, lascia giocare molto, e noi dovremmo essere bravi a gestire la partita. L’aspetto tattico è importante, la squadra in questi pochi giorni ha recepito il mio modo di operare, tuttavia ci vorranno altri giorni per assimilare i nuovi schemi. Il momento è delicato, ma la fortuna di giocare contro il Crotone, e dunque contro una squadra di prestigio potrà sicuramente stimolare i miei calciatori, sono partite come queste, che possono aiutare a cambiare la testa e l’atteggiamento di un calciatore.Dobbiamo essere bravi a fare risultato.”
La Squadra
“Il tempo a mia disposizione è stato davvero poco, conoscere i ragazzi, capire le problematiche, poi l’immediata sfida con il Crotone, dunque assimilare tutte le mie idee non è stato possibile. Sicuramente vedremo qualcosa di diverso in campo. Non solo tattica, confido molto nella fame dei miei calciatori, quel senso di rivalsa quando si passa un brutto momento. Poi con calma nelle prossime settimane vedremo la mano del nuovo allenatore, in bene o in male. Fisicamente, mi attendo un radicale cambiamento entro un mese, dunque per il momento gestirò la squadra soprattutto seguendo eventuali difficoltà fisiche dei miei calciatori.”
I titolari
Non sono un allenatore che cambia molto, cerco di costruire una base solida, dove far ruotare gli altri giocatori. La squadra per crescere deve avere una sua identità. Mi piace giocare con due centrali forti fisicamente, che danno sicurezza all’intero reparto,davanti alla difesa ho sempre preferito un calciatore dai piedi buoni, capace di gestire la palle, piuttosto che spazzarla. Tuttavia ci sono ancora molto incognite e variabili da prendere in esame per stilare la formazione, mi prenderò ancora qualche ora.”