L’Asma finalmente avrà nuovi medicinali ed anticorpi per essere sconfitto

Fastidiosissima come poche, tanto da condizionare la vita quotidiana, soprattutto dei più piccoli, parliamo dell’asma, una malattia infiammatoria che colpisce circa 300 milioni di persone nel mondo e quasi 3 milioni di Italiani, fra loro 1 su 10 è colpito da una forma grave. Molti sono giovani e quindi condizionati nelle loro attività quotidiane, dalla scuola allo sport al rapportarsi con le persone. Tuttavia, ci sono delle buone notizie, entro la fine dell’anno, in Italia saranno disponibili una decina di nuovi farmaci allergeni, capaci di agire su diverse tipologie di asma.

Fino a oggi la terapia per contrastare le forme gravi di asma ha richiesto frequenti cicli di cortisonici che integrano la costante terapia inalatoria ma che hanno anche effetti collaterali.
I nuovi farmaci, invece, dice Giorgio Walter Canonica presidente SIAAIC, “interrompono la catena infiammatoria inattivando le singole molecole”: sono sintetici e “del tutto simili” agli anticorpi umani, quindi, non determinano nessuna risposta negativa del sistema immunitario. Per individuare il farmaco più adatto è nato il network dei Centri di riferimento SANI dove i pazienti gravi potranno essere curati con terapia personalizzata.

Asma

L’asma è un problema mondiale e un consistente onere sociale ed economico per i sistemi sanitari. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone che soffrono di questa condizione in tutto il mondo. Le morti associate alla malattia, sempre secondo i dati dell’Oms, sono circa 180mila ogni anno.

Nel 50% degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma, prevale la forma allergica, mediata dalla risposta dovuta alle IgE. Secondo la Global initiative for asthma (Gina), sono addirittura 300 milioni le persone nel mondo che soffrono della malattia, una ogni 20. In Europa, secondo Gina, ci sono oltre 30 milioni di asmatici.In Italia, si stima che ogni anno circa nove milioni di persone si ammalano di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e quattro milioni di essi ricorrono a cure. Si calcola che circa il 15-20 per cento della popolazione italiana soffre di allergie, fenomeno in crescita, soprattutto tra i più giovani e le donne.

Una malattia in aumento
Preoccupante, negli ultimi anni, l’incremento molto rapido del numero di persone asmatiche nei diversi paesi: nell’Europa occidentale sarebbe raddoppiato nel giro di una decade. Negli Stati Uniti, secondo l’Oms, il numero di asmatici è aumentato del 60% dall’inizio degli anni ’80 mentre sono raddoppiati i morti, che ora sono 5mila all’anno (il tasso di mortalità era del 8,2 per 100mila persone nel 1975-79, salito al 17,9 per 100mila nel 1993-95). Il National institute of health (Nih) americano stima che a fine anni ’90, ci fossero 17 milioni di asmatici negli Usa, pari al 6,4% della popolazione, con 4.8 milioni di bambini ammalati.

Esistono diverse interpretazioni sul perché di questo incremento. Secondo l’Oms, l’aumento dei casi di asma è del 50% ogni decennio, e sembra quasi sicuramente essere correlato ai fenomeni di urbanizzazione, soprattutto quando questo significa un aumento di densità di persone nelle periferie degradate. C’è quindi una crescente tendenza a vivere gran parte del tempo in ambienti chiusi con poca circolazione di aria, più esposti alla polvere e agli acari e inseriti in situazioni urbane dall’elevato tasso di inquinamento.

Secondo i Cdc, sono soprattutto le popolazioni a basso reddito e le etnie che vivono in condizioni più disagiate a sperimentare una maggiore prevalenza e mortalità dovuta all’asma, probabilmente anche per il ritardato o limitato accesso al trattamento. Un’altra possibile spiegazione, addotta dal Nih americano, è che d’altra parte il livello di igiene cui si sono abituate le ricche società del nord del mondo, abbia in qualche modo influito sulla capacità del sistema immunitario inducendo una maggiore risposta allergica. Sull’incremento dell’incidenza dell’asma sembrano però pesare anche altri elementi, come l’aumento dell’obesità e il ridotto esercizio fisico.

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